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Parco Nazionale Appennino Lucano, Legambiente. “Dieci anni di malagestione, va commissariato”

21 settembre 2018 | 17:25
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Parco Nazionale Appennino Lucano, Legambiente. “Dieci anni di malagestione, va commissariato”
Parco Nazionale Appennino Lucano, Legambiente. “Dieci anni di malagestione, va commissariato”
Parco Nazionale Appennino Lucano, Legambiente. “Dieci anni di malagestione, va commissariato”
Parco Nazionale Appennino Lucano, Legambiente. “Dieci anni di malagestione, va commissariato”

“Unica soluzione auspicabile. Ci sono irregolarità formali e sostanziali”

“Attraverso una nota inviata nei giorni scorsi al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Legambiente ha voluto porre all’attenzione degli Uffici ministeriali competenti, alcune delle irregolarità formali e sostanziali che, secondo la nostra valutazione, hanno caratterizzato la gestione amministrativa dell’Ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese in particolare negli ultimi mesi”. E’ quanto sostiene Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette di Legambiente.

“Tali elementi fattuali – continua Nicoletti – confermano, a nostro parere, dopo 10 anni di malagestione, l’inesistenza di condizioni minime per un’autorigenerazione virtuosa dell’Ente e quindi la necessità di un azzeramento dei vertici del PNAL. Pertanto abbiamo ufficialmente chiesto al Ministro dell’Ambiente Costa, il commissariamento dell’Ente Parco, fondandolo, oltre che su un lungo elenco di comportamenti stigmatizzabili nell’ambito della gestione dell’Ente, raccolti peraltro nel Dossier di Legambiente del maggio scorso, su due questioni specifiche relative ad altrettante criticità gestionali ed amministrative”.

Tali aspetti, peraltro connessi tra loro, concernono, il primo, l’iter relativo alla decadenza e reintegro del consigliere del Parco Susanna D’Antoni e il secondo la procedura di Bando per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Ente. Nella ricostruzione fatta da Legambiente, viene evidenziato che con delibera del 19 gennaio 2018 il Vicepresidente del PNAL (in assenza del Presidente scaduto nel luglio 2017) dichiarava decaduta Susanna D’Antoni, membro del Consiglio Direttivo del Parco designato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Tuttavia, come sottolineato dal Ministero dell’Ambiente con nota del 1 febbraio 2018, la decadenza di un componente del Consiglio Direttivo deve essere disposta con decreto ministeriale di nomina dell’organo. Pertanto, in data 1 febbraio 2018 la Divisione II del Ministero dell’Ambiente, nell’ambito delle prerogative di attività di vigilanza, ha annullato la deliberazione di decadenza. Con la delibera 044 del 27 luglio 2018 il Consiglio Direttivo del PNAL ha reintegrato la dott.ssa D’Antoni nel Consiglio Direttivo stesso.

Pertanto, secondo Legambiente, tutti gli atti adottati dal Consiglio direttivo dell’Ente PNAL dalla illegittima decadenza al reintegro del Consigliere D’Antoni, cioè il periodo intercorrente tra il 19 gennaio 2018 e il 27 luglio 2018, devono ritenersi viziati da illegittimità e, dunque, da annullare.

In tale fattispecie rientra anche la procedura e gli atti conseguenti per l’individuazione della terna per il conferimento dell’incarico a nuovo Direttore dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese. Ricordiamo che il 31 luglio 2017 è scaduto l’incarico da Direttore del PNAL (che pertanto da quella data ad oggi svolge l’incarico come facente funzioni). In data 8 giugno 2018 il Consiglio Direttivo del PNAL ha approvato all’unanimità la terna da sottoporre al Ministero dell’Ambiente. Pertanto, a nostro parere, l’atto di approvazione della rosa di tre nominativi votato nel Consiglio Direttivo del PNAL in data 8 giugno 2018 è da considerarsi illegittimo poiché deliberato da un organo illegittimo e, dunque, da annullare, con la restituzione all’Ente della terna di nominativi proposti.

Tanto più considerando che, nell’ambito delle procedure di selezione, la valutazione delle domande di partecipazione pervenute è stata effettuata senza utilizzare alcun criterio oggettivo di attribuzione di punteggi per la selezione dei candidati, come del resto nessuna scheda di autovalutazione era contenuta nell’Avviso. Inoltre, la funzione di commissione di valutazione è stata svolta dalla Giunta esecutiva del Parco, formata da solo 2 membri, piuttosto che dal Consiglio Direttivo del PNAL come previsto dal Bando.

“Legambiente – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – , anche sulla base di queste evidenze, ritiene che sussistano tutte le condizioni affinché si giunga ad un azzeramento della governance dell’Ente PNAL, alla nomina di un commissario libero da condizionamenti, in attesa che rapidamente si individui un Presidente di alto profilo in grado di rilanciare la mission del Parco, soprattutto in considerazione della funzione strategica che esso potrebbe svolgere e non ha mai svolto, in un territorio complesso come quello della Val d’Agri”.

“Per rilanciare il Parco – secondo Ennio Di Lorenzo, Presidente del circolo Legambiente Val d’Agri – è urgente ricreare un rapporto di fiducia con il territorio e le sua popolazione, presupposto essenziale per costruire scenari di sviluppo intorno al grande patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale dell’area”.

“Passaggi ineludibili, in tal senso, – continua Di Lorenzo – rimangono le nomine di un Direttore e di un Presidente improntate a competenza, autorevolezza e qualità. E’ perciò fondamentale indirizzarsi verso il cambiamento e scegliere personalità di indiscussa competenza, ma anche di autorevolezza tale da scongiurare qualsiasi dubbio di contiguità con le multinazionali presenti sul territorio, tanto più considerando la scadenza, fissata per l’ottobre 2019, delle concessioni petrolifere in Val d’Agri e del loro paventato rinnovo”.