Marcello Pittella non è affatto libero

24 settembre 2018 | 17:54
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Marcello Pittella non è affatto libero

La decisione del Gip di Matera non inganni i cittadini. Il presidente è ancora dietro le sbarre

Il Gip di Matera ha disposto la scarcerazione del presidente della Basilicata. Non poteva fare altro, un provvedimento dovuto. Dopo tre mesi di carcerazione è tecnicamente impossibile mantenere quella misura cautelare per un presunto reato di falso e abuso d’ufficio. Tuttavia, lo stesso Gip ha disposto il divieto di dimora a Potenza. Pittella dunque può uscire di casa ma non può entrare negli uffici regionali del Capoluogo. Ciò fa credere che non sia affatto attenuata la convinzione del giudice circa la “pericolosità” del sospeso governatore lucano in ordine alle faccende della sanità finite nell’inchiesta della Procura materana.

Appena diffusa la notizia “il popolo” e i loro rappresentanti hanno iniziato a marcare le curve da stadio. Da una parte la tifoseria che canta vittoria. Il gladiatore è libero! Liberato Pittella, si ricomincia.” Canzone che traspare nei sorrisi di alcuni esponenti del Pd che, furbescamente, vogliono lanciare un messaggio falso: “Marcello non doveva essere arrestato, Marcello non ha commesso reati gravi, Marcello non ha commesso reati”. Un crescendo di interpretazioni da teatro dell’assurdo. Dall’altra parte i cittadini delusi i quali pensano che il provvedimento del giudice sia un favore a Pittella, o pensano che la scarcerazione ne attenui le responsabilità nella vicenda giudiziaria. Niente di tutto questo.

Pittella non è libero. E’ ancora dietro le sue sbarre. E’ incarcerato nelle sue responsabilità politiche, nel suo disprezzo delle istituzioni, nella sua arroganza verso la legge e i cittadini lucani. E’ incarcerato nella sua prepotenza politica. Da questo carcere non uscirà facilmente. Perché i cittadini lucani hanno perso la pazienza sebbene ne avessero tanta. Lui non si è dimesso, questo basta a tracciare il profilo di un uomo politico che non è un uomo politico. Lui e tanti altri, non hanno mai dichiarato di rinunciare alla prescrizione nel processo rimborsopoli. Lo abbiamo scritto più volte: se siete innocenti, dichiarate in anticipo di voler rinunciare all’eventuale prescrizione. Niente, tutti zitti.  Questo basta a tracciare il profilo di un sistema politico malato e dannoso. Tutti gli altri politici e dirigenti di Centro sinistra e di Centro destra, coinvolti in diverse vicende giudiziarie anche gravi, di ieri e di oggi, non hanno mai chiesto scusa, seppure condannati. Questo basta a sancire il fallimento di una classe politica e dirigente che, nell’ultimo respiro di dignità, dovrebbe andare a casa da sola, senza farsi accompagnare dai cittadini che, con le prossime elezioni, li costringeranno alla ritirata.