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Cronaca
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Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”

12 settembre 2018 | 10:09
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Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”
Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”
Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”
Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”
Elisa Claps: “Nè verità, nè giustizia. E’ una ferita che ancora sanguina”

Il 12 settembre 1993 la scomparsa della 16enne potentina. Il ricordo di Libera

La vogliamo ricordare così, Elisa, con un manifesto, come abbiamo fatto dall’inizio, quando ancora la cercavamo, quando le sue tracce si erano perse nel nulla, quando ancora nessuno immaginava l’atroce verità: era lì, è sempre stata lì, in quel sottotetto, a due passi da tutti. A parlare è don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera.

Elisa Claps scomparve a Potenza il 12 settembre 1993 dopo essere andata in chiesa, nella Santissima Trinità di Potenza ed aver incontrato Danilo Restivo. Il suo cadavere fu rinvenuto il 17 marzo del 2010 proprio nel sottotetto di quella chiesa. Accusato di omicidio, Danilo Restivo, è stato condannato a trent’anni di reclusione e si trova attualmente detenuto in Inghilterra per l’omicidio di un’altra donna.

Sono passati venticinque anni da quel 12 settembre- aggiunge don Marcello Cozzi- e noi vogliamo continuare a ricordarla non solo per la sua dignità di giovane ragazza a cui è stato tolto il diritto di camminare nel futuro, non solo per il dolore incancellabile e inconsolabile della sua famiglia, ma anche e soprattutto per dire a noi stessi che una memoria senza verità, una memoria che diventa semplice commemorazione, una memoria che ricorda ma preferisce voltare pagina, una memoria che si commuove senza indignarsi, è una memoria complice, sterile e offensiva della dignità di chi non c’è più e di una comunità intera.

E quando la memoria non coincide né con verità né con la giustizia-conclude il sacerdote- è come una ferita che sanguina senza mai diventare cicatrice.