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Costretto a pagare per curarsi, ennesima storia di sanità pubblica a due velocità

26 settembre 2018 | 13:37
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Costretto a pagare per curarsi, ennesima storia di sanità pubblica a due velocità

La segnalazione di un cittadino lucano che per effettuare una visita ematologica prima di un intervento chirurgico ha dovuto scegliere l’intramoenia

Un cittadino lucano ci segnala l’ennesimo caso di tempi lunghi per ottenere una visita medica con il Servizio sanitario nazionale. “Devo pagare una visita specialistica intramoenia perché, con il normale Servizio Sanitario Nazionale, le date si prolungano di tre mesi”. A parlare è un sessantenne della provincia di Potenza. “A novembre -ci racconta l’uomo-mi devo operare alla tiroide. Dalle analisi del sangue è stato riscontrato un valore non nella norma dei globuli rossi. Prima di essere operato l’endocrinologo vuole accertare, con visita ematologica, il perché di quel valore”. 

Il 60enne non può aspettare i tempi della visita con il solo pagamento del ticket, in quanto l’operazione – avendo effettuato tutte le analisi del caso – non può essere fissata oltre il mese di dicembre. La moglie dell’uomo ha  chiamato il Cup (Centro Unico Prenotazione) per prenotare la visita. Due le opzioni: “il 17 dicembre all’ospedale di Lagonegro o il 30 dicembre a quello di Rionero”.

Non resta, quindi, che rivolgersi a uno specialista privato per fare la visita prima dell’intervento chirurgico. In Basilicata gli ematologi, salvo eccezioni, non hanno studi medici specializzati per elaborare i dati dell’emocromo. La sola cosa che restava da fare era prenotare in ospedale pagando l’intramoenia.

L’uomo richiama il Cup, l’operatore spiega che bisogna rivolgersi al numero specifico per le prenotazioni intramoenia o direttamente alla cassa dell’ospedale San Carlo di Potenza, appositamente predisposta per il pagamento della visita. La cifra è stabilita dal professionista e approvata dall’azienda ospedaliera. La visita con intramoenia al 60enne è stata fissata il 12 ottobre all’Ospedale San Carlo, al prezzo di 102 euro.

“Ti costringono a non trovare altre soluzioni -lamenta l’uomo-se non quella di pagare per avere un diritto che dovrebbe essere garantito”. 

Ricordiamo che nell’accordo Stato Regioni dell’11 luglio 2002 sono stabiliti i tempi di attesa per ottenere una visita con il servizio sanitario nazionale che non possono essere superiori ai 30 giorni per le visite specialistiche e ai 60 per gli esami diagnostici. Ma questo ormai è noto a chi ha a che fare con problemi di salute, forse meno a chi invece i problemi dei cittadini di accesso alle cure pubbliche dovrebbe risolverli.