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Scandalo sanità, le denunce di chi veniva considerato ‘pazzo’

12 luglio 2018 | 16:59
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Scandalo sanità, le denunce di chi veniva considerato ‘pazzo’

Parla un medico in servizio a Policoro che ha presentato diverse denunce contro il “sistema marcio”

Gli hanno dato del pazzo, screditandolo sul posto di lavoro. Pietro Mondì è un medico originario della Sicilia che ha scelto di lavorare e vivere in Basilicata, a Policoro. Dirigente Medico di Psichiatria, attualmente in servizio all’ambulatorio di psicogeriatria. 

Al telefono, mi ha chiesto come mai non avessi pubblicato quanto da lui inviato nelle ore successive allo scandalo che ha travolto la sanità lucana. “Le avranno raccontato che sono pazzo- mi ha detto senza mezzi termini con il suo accento siciliano. Di “pazzi” come lui ne ho conosciuti parecchi per sapere che il venticello della calunnia soffia sempre dove serve. 

Di certo il dottor Mondì è uno che parla senza peli sulla lingua, fa nomi e cognomi di coloro i quali ritiene responsabili dello sfacelo in cui è piombata la sanità lucana. Nomi che sono nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Matera ma anche nomi che ne sono fuori.

Lo stesso Mondì i nomi li ha fatti anche in diverse denunce presentate contro “il sistema” prima che l’inchiesta della Procura di Matera alzasse i riflettori sulla cattiva gestione della sanità lucana. Il febbraio scorso il medico aveva presentato denuncia, ai carabinieri di Policoro, contro le nomine dei commissari straordinari delle Asl lucane. 

Oggi Mondì torna a scrivere con ufficialità alla Task Force inviata dal Ministero in Basilicata a seguito dell’inchiesta che ha portato a 22 arresti, tra cui quello del governatore Pittella e del commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto. Chiede agli esperti inviati dal ministro Giulia Grillo di essere ascoltato al riguardo di fatti che ritene stiano compromettendo il servizio sanitario lucano e in particolar modo della struttura in cui presta servizio. Segnala una persecuzione nei suoi confronti, anch’essa ampiamente segnalata all’autorità giudiziaria di Matera e a tutti i corpi delle forze dell’ordine. Ritenendo che i fatti da lui conosciuti potrebbero essere di interesse per l’attività della Task Force ministeriale, Mondì chiede con forza di essere ascoltato da essa.

Al telefono, il dottor Mondì è un fiume in piena, si augura che “il nuovo Ministro della Salute Grillo invii alla Asl di Matera Ispettori che appurino, ascoltino chi vuol essere ascoltato come me, guardino attentamente i bilanci, il reale stato giuridico del personale, le modalità adottate dal dottor Quinto per dare gli incarichi di strutture semplici dipartimentali”. Racconta anche del suo lavoro, della sua professionalità “sottostimata”. Nell’ambulatorio di cui è dirigente non c’è la folla-spiega- per questo ho chiesto di dare una mano al Centro di Salute mentale, ma chissà perché preferiscono tenermi chiuso in una stanza a fare poco o niente”. 

“La Procura-aggiunge- ha aperto questa indagine, adesso deve allargarla, se ci sono gli estremi! Non è che si può indagare su questo e non su quest’altro? Per dirla come Amleto: “C’è uno spettro che si aggira per la sanità lucana e per tutte le Pubbliche amministrazioni, dove la piovra ha affondato i tentacoli e posto gli uomini giusti nei posti giusti per controllare totalmente la vita Politica e Sociale della Regione. Occorrerebbe aprire il Vaso di Pandora dei mali e dei misteri lucani per bonificare la Regione”.

Esprimo il parere mio e di molti altri cittadini- prosegue- tra i quali anche operatori sanitari della A.S.M., persino medici in servizio e medici in pensione che l’operazione “Suggello” è solo “puvvirazzu”, come diciamo noi siciliani, polverone in italiano, e finirà in una bolla di sapone.

L’Eminenza grigia, io credo, se ne stia tranquilla a dirigere la sua struttura, insieme col medico favorito, ovviamente divenuto il suo braccio destro. Vogliamo solo un  polverone che legittimi una Procura per tempo avvolta nell’oblio? A riprova di ciò le ricordo che ho presentato una denuncia per delle accuse non meno pesanti di quelle ad oggi contestate al dottor Quinto. Chiedo che fine ha fatto questa denuncia della quale non so niente. Ecco perché dovrebbero ascoltarmi sia la Task Force Ministeriale che i magistrati”.