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Petrolio, “Parlamentari lucani chiedano interruzione autorizzazioni”

19 luglio 2018 | 11:27
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Petrolio, “Parlamentari lucani chiedano interruzione autorizzazioni”

L’appello di Liberiamo la Basilicata e Ehpa

Liberiamo la Basilicata ed Ehpa entrambe associazioni riconosciute parte civile nel Processo in corso conosciuto come  Petrolgate invitano tutti i parlamentari eletti nella 18esima Legislatura a chiedere con forza l’interruzione delle autorizzazioni ai nuovi pozzi petroliferi (Iter Alli 5). Paradossalmente le associazioni che inviano osservazioni legittimano l’iter burocratico dando con quelle osservazioni il riconoscimento che vi è stata informazione al mondo delle Associazioni ed ai cittadini.

L’unica forma possibile di intervento è e rimane di carattere Politico, occorre invocare per tutto il territorio della Regione Basilicata a gran voce il principio di precauzione. Stop ampliamento della discarica SEMATAF di Guardia Perticara, stop agli iter per l’autorizzazione ai nuovi pozzi a partire dal pozzo ALLI5. La martoriata terra di Basilicata, che  vede il proprio territorio devastato da estrazioni petrolifere selvagge ed aggressive,  da anni accoglie e smaltisce rifiuti speciali pericolosi dall’Italia e dall’Europa, discarica di idrocarburi a Guardia Perticara, Tecnoparco in Val Basento partecipata al 40% dalla Regione Basilicata, ha ben 3 processi in corso, di cui uno quello più importante è Petrolgate con gli arresti ed i sequestri di fine marzo 2016, l’Itrec a Rotondella con perdite di trielina e cromo esavalente nelle acque di falda.

In diversi comuni lucani per un lunghissimo tempo è stata interdetto l’uso a qualsiasi scopo delle acque potabili a causa di cancerogeni oltre la soglia di legge presenti e rilevati dalle stesse istituzioni preposte.  La Regione è interessata anche da innumerevoli discariche, molte delle quali sequestrate per cattivo funzionamento, per queste discariche l’Unione Europea ha inflitto multe salatissime all’Italia,  da aree SIN che non hanno mai visto arrivare bonifiche, da casi tumorali addirittura incrementati rispetto il resto d’Italia, vedasi lo studio della VIS di Viggiano e Grumento Nova,  terra oltretutto di ecomafie ed interessi spregiudicati.

Si chiede tutela per le poche aree della Basilicata rimaste integre dalla piaga “rifiuti”, per la fragile economia fondata per lo più sul settore agro-alimentare, per i bacini d’acqua e soprattutto per il diritto alla salute dei cittadini lucani, messi ancor più a repentaglio  dalla realizzazione degli impianti denominati opifici, che rientrando in un piano di reindustrializzazione regionale smaltirebbero illimitate quantità di rifiuti. Alla luce di quanto sopra menzionato Liberiamo la Basilicata ed Ehpa chiede immediatamente per i progetti di allargamento del permesso Tempa Rossa, la cancellazione di tutti gli iter autorizzatori in essere sul territorio della Regione Basilicata per fenomeni evidenti ed inequivocabili di saturazioni di vaste aree del territorio Lucano. Le modifiche agli art 35 e 38 del decreto 133/2014 meglio noto come Sblocca Italia, la Basilicata ha già dato e continua a dare ed a sopportare grandi sacrifici sul proprio territorio. E’ ora di mettere al centro dell’attenzione Nazionale la sopravvivenza stessa di un territorio, delle sue acque e  di quanto in termini di qualità dei prodotti della terra può offrire all’intero pianeta. Per la Basilicata un destino verde non di nero petrolio.

Giuseppe Di Bello  Liberiamo la Basilicata e Ehpa