Invecchiamento attivo, le proposte di Spi Cgil

14 luglio 2018 | 11:14
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Invecchiamento attivo, le proposte di Spi Cgil

Chiesto un incontro urgente all’assessore alle Politiche della Persona, Franconi

Avvio della fase attuativa della legge regionale in materia di “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni”, costituzione della Consulta regionale per l’invecchiamento attivo, nuovi avvisi pubblici relativi agli assegni di cura e prosecuzione del confronto in ordine alla definizione di un programma integrato di interventi sulla non autosufficienza.

È quanto hanno chiesto Spi Cgil Basilicata, Fnp, all’assessore alla Sanità e Politiche della persona Flavia Franconi a seguito dell’approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2018-2020 della Regione Basilicata e del collegato alla legge di stabilità regionale 2018.

Il sindacato ha chiesto anche la verifica dello stato di avanzamento dei Piani intercomunali dei servizi sociali e socio-sanitari 2016/2018. Nel corso della di una riunione svolta a marzo scorso era stata valutata favorevolmente l’opportunità di coinvolgere i sindaci dei Comuni capofila dei nuovi ambiti socio-territoriali in riunioni specifiche da tenersi presso l’assessorato.

Nello stesso incontro era stata segnalata la necessità di riprendere il confronto con le organizzazioni sindacali sulla riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali.

Chiediamo all’assessore Franconi un incontro urgente – dichiara Nicola Allegretti, segretario generale Spi Cgil Basilicata – per fare il punto su tutte le questioni in corso. Secondo gli ultimi dati elaborati dall’Istat per Italia longeva del rapporto nel 2030 saranno cinque milioni gli anziani disabili da assistere. Nel 2050, 63 anziani da sostenere ogni 100 lavoratori (oggi sono 35). Tutto ciò in contesto in cui la popolazione generale diminuirà di 2,5 milioni, a fronte di un exploit degli “over 65” che raggiungeranno i 20 milioni, di cui 4 milioni di ultra 85enni.

In Basilicata, l’aspettativa di vita è pari a 82,4 anni di età, al di sotto della media nazionale, come nel resto del mezzogiorno dove persistono le diseguaglianze rispetto al sud del paese, da ritrovare proprio nella difficoltà di accesso ai servizi alla sanità e alla persona. Prima la Basilicata comincerà a riorganizzare e a qualificare la sua rete di servizi, cure e assistenza alla persona prima ci saranno risposte positive al problema dell’invecchiamento e nuova occupazione”.