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Chi ha ammazzato Angelo? Intervista a Dario Vassallo

8 luglio 2018 | 10:25
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Chi ha ammazzato Angelo? Intervista a Dario Vassallo

Il fratello del sindaco pescatore: “un lettore attento arriva facilmente all’assassino di Angelo, o meglio agli assassini”

Sono trascorsi quasi otto anni dall’efferato omicidio del Sindaco Pescatore, Angelo Vassallo. La famiglia non ha mai smesso di cercare la verità. Nelle ultime settimane sono emersi nuovi, rilevanti elementi nelle indagini sul delitto. Ne parliamo con Dario Vassallo, il fratello del Sindaco Pescatore, oggi Presidente della Fondazione Angelo Vassallo.

Quali sono le recenti novità nelle indagini? Lei come le ha accolte?

Insieme a mio fratello Massimo e a migliaia di persone che hanno aderito alla Fondazione Angelo Vassallo, abbiamo sempre cercato la verità, ma quella vera, perché sappiamo bene come vanno le cose in questo Paese e in questi 8 anni siamo stati sempre vigili e attenti su quello che accadeva, perché, come sempre abbiamo detto, per cercare la verità sull’uccisione di Angelo, bisogna uscire dal Cilento e andare oltre.

Noi l’abbiamo fatto, mentre altri dicevano: ma chi te lo fa fare, è successo. Questi stolti non hanno mai capito il significato dell’uccisione di Angelo.

Queste novità, come lei le chiama, sono a noi note da anni, certamente non sapevamo e non sappiamo gli esecutori materiali, ma troppe cose, ai nostri occhi sono apparse strane fin dai primi minuti.

So che è in uscita un suo nuovo libro, dopo il successo del primo. Ha qualche anticipazione per i nostri lettori?

Il mio secondo libro è in effetti una cronistoria di come abbiamo vissuto questi anni e cosa abbiamo fatto per trovare la verità. Non è un racconto cronologico ma un lavoro per descrivere un Paese sconosciuto e raccontare la storia di donne e uomini che abbiamo incontrato nel cercare la verità. In questo libro sono descritti eventi locali e nazionali e i vari passaggi che abbiamo fatto entrando nelle istituzioni. Leggendo il libro, un lettore attento arriva facilmente all’assassino di Angelo, o meglio agli assassini.

Cosa potrebbero fare, nel solco dell’azione politica di suo fratello, i neoeletti sindaci?

I sindaci possono fare molto anche con poco. Un sindaco non si valuta solo se asfalta una strada, ma un sindaco si valuta se è stato capace di costruire una Comunità.

Il problema dei sindaci è la solitudine e la distanza da chi decide. Poi ci sono i sindaci che amministrano la cosa comune come cosa propria e poi vengono arrestati. Purtroppo, i media parlano di quest’ultimi e non degli amministratori che impegnano il loro tempo, la loro vita per gli altri. In effetti oggi fare il sindaco è una missione, perché devi togliere a te stesso e alla tua famiglia per dare agli altri.