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Noi lucani abbiamo perso la strada di casa

18 giugno 2018 | 10:03
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Noi lucani abbiamo perso la strada di casa

Lunghe ombre nere si stanno allungando sulle nostre esistenze, cariche di incertezza e prospettive nefaste, mentre uomini dai toni pomposi che non provano imbarazzo alcuno nel metterci all’angolo cercano nuove strade per affossarci in modo definitivo

Perché in Basilicata siamo dei sovversivi? Per quale motivo non ci lasciamo suggestionare dalla teatrale arte di dati rassicuranti che hanno l’unico scopo di preconizzare piacevoli futuri in una terra di mezzo lontana da crisi economiche e sociali? Perché siamo disillusi dinnanzi a una distorta percezione della realtà? Perché non crediamo ciecamente in un serio processo di decolonizzazione?

Tante domande. Troppe per un popolo non molto avvezzo alle sfide. Almeno quando si parla di noi Lucani odierni. Perché i nostri avi erano fatti di ben altra pasta. “Sentivano” il territorio, ne erano parte integrante, dominavano su foreste, montagne, fiumi, mari ed erano pronti in ogni momento a preservare la propria identità in una rigida divisione: da un lato essi, popolo fiero e indomabile, dall’altro, estranei pronti a cambiare la propria condizione per fabbricarsi una vita a spese altrui. Non è cambiato niente, da allora. O, forse, è cambiato tutto.

Il 40% delle famiglie lucane è a rischio di esclusione o di povertà. La disoccupazione giovanile passa dal 34,2% al 38,1% . Il tasso di occupazione delle donne è al: 37,3%. Dati senza appello che cozzano con le fanfare trionfali dei nostri Governanti che esaltano una Regione che sfiora la perfezione occupazionale, in un turbinio di dialettica metafisica dove si alternano ossessioni pecuniarie (vedi royaltyes petrolifere) e chiaroscuri a carattere sociale che vanno a tradursi in una ideologia coloniale cara solo a pochi.

Perché i laureati fuggono portandosi dietro malinconiche solitudini, i disoccupati combattono la guerra degli emarginati, nel quotidiano sperimentiamo il fallimento di una classe dirigente inadeguata, non all’altezza del nostro fiero popolo. Abbiamo perso la strada verso casa. Lunghe ombre nere si stanno allungando sulle nostre esistenze, cariche di incertezza e prospettive nefaste, mentre uomini dai toni pomposi che non provano imbarazzo alcuno nel metterci all’angolo cercano nuove strade per affossarci in modo definitivo. Sullo sfondo i nostri avi. Che ribollono di rabbia.

Mimmo Toscano