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L’arroganza delle multinazionali. Terna spa se ne frega delle autorizzazioni

6 giugno 2018 | 10:04
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L’elettrodotto Trasversale Lucana è ossigeno per i parchi eolici selvaggi. Nonostante l’autorizzazione sia scaduta Terna continua a lavorare a Oppido Lucano senza sosta. La protesta dei cittadini

Terna è il proprietario principale della Rete di Trasmissione Nazionale italiana dell’elettricità in alta e altissima tensione: opera in un regime di monopolio naturale e svolge un servizio per la trasmissione e il dispacciamento dell’energia elettrica attraverso il Paese. E’uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia, azienda quotata in borsa. Ha circa 4mila dipendenti, un ricavo nel 2017 di 2,2 miliardi di euro, gestisce 72mila e 880 chilometri di linee in alta tensione.

Che cos’è la Trasversale Lucana

E’ un elettrodotto che fa parte dell’intervento sulla rete elettrica nazionale denominato Trasversale Lucana che servirà a immettere in rete la produzione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, in particolare eolico, autorizzati o in corso di autorizzazione e soprattutto fonte di ossigeno per l’eolico selvaggio. La rete si sviluppa da Avigliano-San Nicola di Pietragalla, attraversando diversi comuni per connettersi in fine all’elettrodotto Matera-Santa Sofia ai confini con la Puglia, con diverse stazioni elettriche. La Trasversale Lucana pur essendo autorizzata come opera connessa a singoli parchi eolici è stata sempre dichiarata di proprietà di Terna spa, ciò nonostante gli è stata successivamente volturata dalle società dei parchi eolici in maniera simulata e attualmente viene gestita dalla medesima.

Quelle procedure che non convincono i cittadini e le loro associazioni

Nel 2016 nel Comune di Oppido Lucano (PZ), sono iniziati i lavori per la costruzione di un Parco eolico e di una Stazione Terna 150 KV AT di raccolta e smistamento elettrico.

Il 9 settembre 2016, a lavori già iniziati, quindi ex-post e non ex-ante, è convocata un’assemblea pubblica per informare e rassicurare la popolazione sulla bontà delle opere. Ciò avviene in violazione delle normative europea Dir. 42/2001, di quella nazionale, Decreto legislativo 152/2006 e della Convenzione di Aarhus/2001, recepita con Legge 108/2001 dall’Italia che prevedono l’obbligo dell’informazione prima e non dopo l’avvio dell’opera.

L’autorizzazione è scaduta, nessuno si assume la responsabilità di una proroga, ma Terna spa continua i lavori in forma palesemente abusiva

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