Non è prevista nessuna Tecnoparco in Val D’Agri, l’assessore all’Ambiente replica al M5S
“E’ poco elegante da parte degli esponenti del M5S utilizzare una fake news per sbilanciarsi in considerazioni inopportune”
Non è prevista nessuna Tecnoparco in Val D’Agri. E’ poco elegante da parte degli esponenti del m5s utilizzare una fake news per sbilanciarsi in considerazioni inopportune. E’ quanto dichiara l’assessore all’ambiente ed energia, Francesco Pietrantuono. “Gli elementi emersi dalla valutazione dei portavoce del Movimento 5 stelle, riportati in un comunicato a firma dei parlamentari Cillis e Gallicchio – aggiunge Pietrantuono – non sono veritieri come si evince dallo stato del procedimento e dalle tipologie di trattamento che la Società intende fare. L’affermazione e le conclusioni politiche che i portavoce del movimento ne traggono poggiano su presupposti errati, pertanto ad ogni buon fine, si ribadisce che gli ‘scarti pericolosi’ non sono attualmente autorizzati dalla Regione Basilicata.
Attualmente – chiarisce l’assessore – non è stata esperita alcun tipo di valutazione poiché si è nella fase istruttoria che precede il procedimento vero e proprio. Le popolazioni locali non vengono tenute all’oscuro riguardo alle importanti decisioni in quanto la pubblicazione della documentazione sul sito web regionale consente al pubblico ed alle istituzioni rappresentative di prendere visione della proposta sottoposta alla valutazione della P.A. e di poter presentare le proprie osservazioni. La Regione Basilicata permette le osservazioni del pubblico ai sensi dell’art. 27-bis, comma 4 del D.Lgs. n. 152/2006 seguendo la normativa di settore. La documentazione tecnica appare consultata rapidamente e con superficialità. Nella relazione tecnica allegata all’istanza di V.I.A. ed A.I.A. vengono menzionati i codici C.E.R. relativi ai rifiuti che si intendono trattare all’interno della piattaforma. I codici C.E.R. vengono suddivisi in: già autorizzati (con D.D. n. 2131 del 01/07/2008) ed altri di cui si chiede l’autorizzazione regionale.
I codici C.E.R. di rifiuti pericolosi in ingresso sono: 01.05.05* fanghi e rifiuti di perforazione contenenti oli; 01.05.06* fanghi di perforazione ed altri rifiuti di perforazione contenenti sostanze pericolose. Le operazioni relative agli Allegati B e C alla Parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 di cui si chiede la V.I.A. ed A.I.A. (dichiarati come già autorizzati con D.D. provinciale) sono le seguenti: D9: Trattamento fisico-chimico, non specificato altrove nell’allegato B alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. , che dia origine a composti o a miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti elencati nei punti da D1 a D12 (ad esempio evaporazione, essiccazione, calcinazione, ecc.); (attività di trattamento); D15: Deposito preliminare prima di uno delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti); (attività di trattamento); R5: Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (attività di recupero); R13: Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti; (attività di recupero).
Per questi motivi – conclude l’assessore Pietrantuono – quanto dichiarato dai deputati M5S non corrisponde al vero, infatti, è stata presentata dalla società Biwind un’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale integrata con richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale (V.I.A. ed A.I.A.) all’Ufficio regionale competente (pubblicata sul sito istituzionale nella sezione dedicata ove sono state reperite e purtroppo non comprese le informazioni rese) e non è stato ancora avviato il procedimento ai sensi del dl.vo 152/2006”.