Le Black Hills Lucane

19 maggio 2018 | 21:31
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Le Black Hills Lucane

La distruzione delle colline tra Tolve e San Chirico lascia senza parole, la profanazione, consentita dall’indifferenza più totale di tecnici e amministratori grida vendetta

Sarà perché ci sono libri che lasciano un segno come “La casa in collina” di Cesare Pavese, ma da sempre le colline evocano nell’immaginario collettivo una prospettiva esistenziale che induce alla riflessione e porta a chiedersi perché l’uomo si lascia sopraffare dall’irrazionalità trionfante.

La campagna d’Egitto di Napoleone nel 1798 fu un’impresa unica perché alla finalità militare fu associata una spedizione scientifica che aveva lo scopo di studiare l’Egitto, la sua storia e la sua civiltà. Linguisti come Champollion, archeologi, ingegneri, architetti, botanici e persino ornitologi compirono opere il cui successo fece presto cadere nell’oblio il fallimento militare, consolidando il mito di Napoleone e la cultura di un Popolo.

Le ricchezze del Sud d’Italia, invece, non interessano a nessuno, non vediamo i savants (sapienti) avanzare, ma solo conquistatori con ruspe e le più ardite macchine di movimento terra e di trivellamento. Non importa se c’è grano da mietere tra un mese, boschi e biodiversità da salvare, sorgenti d’acqua millenarie da preservare come oro, siti archeologici da proteggere, tutto questo non conta.

La distruzione delle colline tra Tolve e San Chirico lascia senza parole, la profanazione, consentita dall’indifferenza più totale di tecnici e amministratori grida vendetta. A 20 anni dalle valanghe di Sarno, le ferite inferte alle colline sembrano un omaggio alla tragedia. Perché l’assessore all’agricoltura non interviene a proteggere i campi di grano e la terra di Basilicata? Dove sono gli assessori all’ambiente e alle infrastrutture?

Le colline sono luoghi sacri, in Toscana le chiamano Poggi, a Los Angeles, a Beverly Hills, vivono Star e uomini d’affari, Papa Gregorio XIII si fece costruire la residenza estiva sul colle più alto di Roma il Quirinale, i nostri Paesi e Santuari sono sulle colline e allora perché si consente di distruggere questi luoghi dell’anima?

Noi non vogliamo finire nelle riserve come gli indiani Lakota e Cavallo Pazzo, non lasceremo il nostro oro ai conquistatori e continueremo a difendere le nostre Black Hills.