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Se l’acqua diventa un nemico

17 maggio 2018 | 11:25
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Se l’acqua diventa un nemico

Domeniconi (Lega-Salvini) sull’emergenza idrica nel Metapontino

Come, purtroppo, avevo paventato, subendo anche polemiche gratuite, la soluzione, alla non potabilità dell’acqua per la presenza di trialometani nella zona del Metapontino e zone limitrofe, l’avevamo sotto gli occhi, a portata di mano e non l’avevamo percepita: bastava aumentare i limiti dei parametri e il problema sarebbe stato risolto.

Così gli organi preposti hanno ottemperato alla soluzione del caso rimpallandosi la palla a vicenda! E in questo modo si è pensato di archiviare ed arginare questa annosa criticità che vede coinvolti gli abitanti della zona nonché gli operatori turistici che hanno subito disdette di prenotazioni per l’imminente stagione estiva. Una battaglia tra poveri è quella che si sta verificando; siamo in guerra, ma una guerra subdola e crudele dove non si ha la “fortuna”di morire con onore per un ideale patriottico, ma in questa battaglia si muore con una lenta agonia, colpiti da un” nemico”, l’acqua, che, se fosse non inquinata, sarebbe l’essenza della vita. Ed invece in questo caso la vita la toglie!

Il “cancro” dell’inquinamento che attanaglia come in una morsa la Basilicata è un tema, purtroppo, non nuovo, anzi ci si stupirebbe del contrario! Sono anni che le associazioni che tutelano l’ambiente e la sottoscritta denunciano e manifestano per riappropriarsi di quello che si definisce il “bene comune” che deve poi essere tradotto e sviluppato all’interno di ogni aspetto della vita sociale e dell’ordinamento dello Stato, secondo un dinamismo ancorato da una parte ai principi fondamentali del bene stesso, e dall’altra alle peculiarità dei diversi ambiti.

C’è chi – per sostenere l’inattualità del tema “bene comune” – invoca la “società liquida” postmoderna, dove tutti hanno il proprio modo di comprendere il bene, spesso in antitesi ad altre visioni: è questo che renderebbe impossibile individuare mete condivise, per cui ci si dovrebbe accontentare di regole minime per garantire la reciproca tolleranza, rinunciando a ogni interesse per il “bene comune”. C’è chi, constatando la sproporzione fra le energie spese a proporre e sostenere leggi che riguardano pochi e quelle destinate ai problemi che riguardano tutti, conclude che siamo ormai nel tempo in cui la legge del più forte abbia soppiantato la forza della legge naturale , lasciando libero campo al potente di turno perché tuteli e promuova i propri interessi, anche a scapito di quelli dei più. Abbiamo assistito , in questi anni, alla distruzione della Lucania da parte di una classe dirigente regionale atta e protesa verso interessi personali, anche a scapito di quelli del popolo!

. Alcuni comportamenti privati di questi uomini politici, poi, segnati da un’impressionante decadenza etica, confermano la lontananza vistosa fra agire politico e tensione morale. Il “bene comune” appare disatteso, irrilevante: ne deriva una diffusa sensazione di disgusto verso gli scenari della politica, che in alcuni diventa tentazione di disimpegno e di qualunquismo, in altri perfino di rivolta. Una considerazione fatta molti anni fa da Corrado Alvaro può essere utile per reagire a un simile quadro: «La tentazione più sottile che possa impadronirsi di una società è quella di pensare che vivere rettamente sia inutile».

Si deve tornare ad una politica del” Buon Senso” La politica deve tornare ad educare, deve proporsi come strumento formativo di stili di vita. Perché ciò avvenga deve avvicinarsi alla gente, alla quotidianità delle cose, non deve perdere di vista la realtà nella sua concretezza. Occorre ricordarsi sempre di essere persone al servizio della collettività e dei suoi bisogni. La ricerca comunitaria potrebbe proporsi come indicatore di stimolanti innovazioni del patrimonio ambientale, sviluppando la cultura della ricerca come strumento fondante alla soluzione di molti problemi che assillano l’umanità. Dobbiamo, non auspicare, ma pretendere con tutte le nostre forze il cambiamento con una nuova visione politica territoriale che abbia come priorità assoluta la difesa dell’ambiente attuando dinamiche e soluzioni tese a rigenerare e proteggere la nostra Terra facendola risorgere dalle ceneri! Ricordiamolo quando andremo a votare per l’imminente tornata elettorale per la Regione Basilicata in autunno!

Adriana Domeniconi Lega – Salvini Premier Basilicata