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Bilancio 2018: qualche marchetta da campagna elettorale e il Consiglio approva ubbidiente

30 maggio 2018 | 13:29
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Bilancio 2018: qualche marchetta da campagna elettorale e il Consiglio approva ubbidiente

Rosa (FdI): “Se ci fosse un po’ di orgoglio da parte dei Consiglieri, Pittella sarebbe già saltato”

Con l’approvazione del Bilancio regionale si è celebrato l’ultimo atto di esautorazione delle funzioni del Consiglio da parte di Pittella con la connivenza dell’intera maggioranza. Non solo il Governatore lo ha portato in Consiglio quando ha voluto, senza rispettare le scadenze, ma ha impedito al Consiglio di apportare modifiche. Insomma, questo bilancio è il bilancio di Pittella e basta. Ai Consiglieri ha chiesto solamente di approvarlo.

Era una fine scontata, che avevamo già pronosticato nei giorni scorsi, parlando di ‘yesmen’ e così è stato. Il Presidente del Consiglio si è totalmente prostrato alla volontà di Pittella, consentendo di ‘occultare’ le informazioni e umiliando il suo ruolo di garante dell’intero Consiglio. I Consiglieri, dal canto loro, hanno solo ‘alzato la mano’ ed approvato.

Ma come si fa ad approvare qualcosa che non si conosce? Non ci è stato possibile sapere, ad esempio, su cosa incidono i 120 milioni di tagli operati da Pittella; su quali settori si è inteso risparmiare. È ovvio che questa ‘ignoranza’ pregiudica non solo il giudizio complessivo sul bilancio, ma inficia anche la possibilità di fare proposte alternative. Non sappiamo perché sono saltati rispetto al bilancio 2017 oltre il 30% degli investimenti in conto capitale, circa 600 milioni di euro.

Un bilancio che non è null’altro che qualche marchetta da campagna elettorale, quella di Pittella, ovviamente: forestazione e assistenzialismo. Approvarlo in questo modo, senza sapere cosa si approva, rappresenta semplicemente svilire il ruolo di Consigliere e ribadire l’assoluta sudditanza al Governatore.

Mentre, in questi giorni, tutti gli esponenti politici lucani si indignano per ‘l’intrusione’ del Presidente Mattarella nella scelta dei Ministri, a molti, in questi anni, è sfuggito che noi, in Regione, l’interferenza inopportune tra le Istituzioni, la compressione delle prerogative di un Organo da parte di un altro, la viviamo da quasi 5 anni. Probabilmente è più semplice fare gli indignati a Roma che in Basilicata.

Se ci fosse un po’ di orgoglio da parte dei Consiglieri, Pittella sarebbe già saltato. Ma si sa, il coraggio uno non se lo può dare. Ci dispiace per l’ennesima occasione persa dalla politica di dimostrare che non si riscaldano solo le sedie ma si lavora per i cittadini.

Gianni Rosa, Fratelli d’Italia