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Superficialità o malafede? Il sindaco di Balvano replica al nostro articolo

11 aprile 2018 | 16:35
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Superficialità o malafede? Il sindaco di Balvano replica al nostro articolo

Riportiamo integralmente la nota di replica di Costantino Di Carlo al nostro articolo “L’appalto nella nebbia. Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Balvano e altri”. Pubblicato il 9 aprile scorso.

Egregio Direttore e Direttore editoriale, invio replica all’articolo su Balvano con preghiera di pubblicare anche il titolo:  Superficialità o mala fede?

Egregio Signor Michele Finizio,

Le scrivo a proposito dell’articolo pubblicato su Basilicata 24 on line in data 9 aprile 2018 a firma Sua e della signora Giusy Cavallo per puntualizzare quanto segue:

  1. Il Comune di Balvano non fa “appalti nella nebbia”, ma alla luce del sole;
  2. Il Sindaco di Balvano, il Segretario comunale e i componenti la Giunta comunale di Balvano, non hanno ricevuto alcun “rinvio a giudizio”;

Tanto premesso e sottolineato, è facile intuire che situazioni simili alla presente si sono proposte negli scorsi anni, sempre attivate da anonimi e da un gruppo di persone politicizzate con interessi personali,  che – come nelle farse degli incidenti stradali – sono “casualmente” sempre gli stessi presenti all’accaduto e che “spontaneamente” si presentano alle autorità come se già sapessero di eventuali indagini in corso!!!!

Mi rattrista constatare che Lei e la Sua collega, pur avendo un dovere professionale e morale di fare cronaca verificando le fonti, pubblica continuamente (e forse in mala fede) articoli dal titolo “acchiappa visualizzazioni” ma assolutamente privi di veridicità.

Del resto il suo reiterato rifiuto ai miei ripetuti inviti (di cui conservo messaggi) a venire presso il Comune di Balvano per visionare gli atti ufficiali di cui Lei tanto (s)parla, ne è la conferma.

Garbatamente le consiglio di utilizzare la virtù della coerenza nelle cose che scrive e di informarsi adeguatamente e con scrupolo anche considerando che in questo articolo ha correttamente riportato che il Comune di Balvano ha fatto una gara pubblica per la cava, mentre solo pochi giorni fa, in un precedente articolo, aveva dichiarato che “il Comune di Balvano avrebbe riaffidato, senza alcuna gara di appalto, la concessione di una cava in località di Pedicara”. (24.03.2018)

Delle due l’una: “tertium non datur”!!!!!!!!!!!!!!!!

Se avesse letto almeno qualche rigo dei documenti che cita, avrebbe certamente notato che una specifica ordinanza rivolta al mio Comune ha “ritenutoopportuno e a tutela dei lavoratori” andare avanti e che “l’obbligo di stipulare un nuovo contratto”, come lei scrive, interviene “10 giorni dopo l’ottenimento da parte dell’aggiudicatario dell’autorizzazione regionale”, ad oggi non ancora arrivata.

In alcuni casi, le cose che scrive sono inesatte, equivoche e tendenziose, in altri sono pura invenzione.

Scrive che cava la Pedicara avrebbe offerto un canone annuo di € 240.000,00 e che il Comune di Balvano avrebbe prorogato il vecchio contratto per un importo inferiore, pari cioè a  € 53.000,00.

Quindi, come Lei scrive, il Comune di Balvano si sarebbe adoperato per far “risparmiare” alla ditta aggiudicataria la cifra di € 190.000,00 all’anno? Se lei avesse accettato uno dei miei inviti presso il Comune di Balvano, avrebbe potuto constatare dai documenti ufficiali, che la gara è stata giudicata per € 120,000,00 annui e non € 240.000,00 (come invece scrive Lei) regolarmente pagati dall’impresa.

Lei scrive cose inventate.

Per concludere, egregi scrivani, devo gridare che io non sono proprietario di alcuna casa e/o immobili né a Potenza, né in altri posti del mondo, se non quella ricevuta in eredità dai miei genitori nella mia Balvano.

Le cose che Lei e la Sua collega avete scritto sul conto mio e del mio Comune di Balvano vanno al di là (molto al di là) del diritto di cronaca e di critica.

È diffamazione vera e propria, senza altri termini.

A vostra differenza io alla verità ci tengo e pertanto provvederò a querelarvi.

Saluti, il sindaco Costantino Di Carlo

ECCO LA RISPOSTA DEL DIRETTORE GIUSI CAVALLO

Caro sindaco,

Ai lettori chiediamo, alla luce della sua gentile replica, di rileggere l’articolo che l’avrebbe diffamata.

Sarebbe bene che anche lei lo rileggesse, in modo da non attribuirci cose che non abbiamo scritto, e così da essere più completo nelle sue repliche e più chiaro e convincente nelle risposte.

Per esempio farebbe bene a rileggersi la sentenza del  Tar che alleghiamo (SENTENZA T.A.R. Basilicata) e a rileggersi la documentazione di gara, tanto per essere lei più preciso nelle cifre che cita parzialmente.

Sa benissimo caro sindaco che i 120mila euro sono il canone fisso, omettendo lei la cifra variabile sui metri cubi estratti.

Si rilegga anche le carte del procedimento penale a suo carico.

Lei ci definisce scrivani e sappiamo perché. Perché per lei i giornalisti sono quelli che si fanno tirare dalla giacchetta, come ha provato a fare con la sottoscritta raggiungendola nel luogo  di residenza di domenica mattina per non meglio precisati chiarimenti su un nostro articolo relativo allo scempio eolico nel suo Comune. Lieti di essere scrivani.

Restiamo in attesa della sua, annunciata e tante volte minacciata, querela.

Il direttore

Giusi Cavallo