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Basilicata riserva energetica: sconvolgente servizio Rai

22 aprile 2018 | 12:02
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Basilicata riserva energetica: sconvolgente servizio Rai
Basilicata riserva energetica: sconvolgente servizio Rai
Basilicata riserva energetica: sconvolgente servizio Rai
Basilicata riserva energetica: sconvolgente servizio Rai

Nella giornata di salvaguardia dell’ambiente un messaggio distorto e diseducativo

Nella Giornata della terra, della salvaguardia del pianeta, servizio più assurdo e paradossale non poteva essere trasmesso da mamma Rai (Rainews24), stamattina. La firma è di Nello Rega, lucano d’origine, che in un’iperbole pazzesca parte dalla Basilicata “maggiore riserva energetica” dell’Italia.

Sin qui nulla di nuovo. Parla delle immense riserve d’acqua naturale e minerale (laghi vulcanici di Monticchio). Poi passa al parallelismo “energetico” e parla di petrolio e di Centro Oli di Viggiano. Finisce coll’accennare agli sgorghi naturali di acqua e petrolio che finiscono nel fiume Agri.

Sembra di assistere ad una leggenda, ad un fumetto illustrato per bambini. Nessun cenno all’inchiesta dell’Antimafia sugli “smaltimenti illeciti di rifiuti petroliferi” che dalla Val d’Agri via autobotti finivano a Pisticci Scalo per poi innaffiare il Basento e i campi attigui.

Nessun cenno agli idrocarburi emersi non si sa come nella diga del Pertusillo, che dà acqua potabile a Basilicata e Puglia. Niente sugli sversamenti autodenunciati da Eni, né sugli affioramenti sospetti di contrada La Rossa (Montemurro), né tantomeno sul pozzo di reiniezione posto sotto sequestro dalla magistratura. Tutte contingenze, queste, che hanno reso la “terra” lucana tra le più sottosviluppate e vilipese d’Europa.

Ecco, è questo che tanti dignitosi cittadini lucani avrebbero voluto sentire proprio nel giorno della Terra e della salvaguardia del pianeta. Ma evidentemente la Lucania, da sempre colonia da sfruttare grazie alla collaborazione di classi dirigenti affariste e senza scrupoli, è una risorsa energetica da cui mungere 130 mila barili di greggio al giorno. Ciò che accade davvero in questo lembo di terra non interessa al grande pubblico Rai.

L’importante è continuare a proporla come sito cinematografico, culturale ed enogastronomico da scoprire. Siamo al “mito” della caverna. Ma dietro questa proiezione della realtà, si nasconde una terra ferita e “avvelenata”.

Grazie Rai, tutto a posto.