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Cinghiali: Csen aveva previsto da tempo il problema

22 marzo 2018 | 21:24
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Cinghiali: Csen aveva previsto da tempo il problema

Sileo (Csen): “Fare squadra ma in un’ottica di legalità e trasparenza, senza diventare protagonisti di battaglie perse”

Si legge con attenzione e perplessità il comunicato stampa dell’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata Luca Braia, nell’incontro tenutosi ieri con la rappresentanza della Coldiretti di Basilicata e il direttore generale della Presidenza della Giunta avv. Marsico, nonché dello staff del direttore generale al Dipartimento Politiche Agricole dr. Pesce e dell’Ufficio Caccia al fine di trovare soluzioni congiunte per risolvere le criticità emerse.

E’ doveroso a tal punto ricordare al responsabile del Dipartimento regionale del confronto duro che lo C.S.E.N. di Basilicata ha dovuto affrontare con l’ottusità istituzionale di non dare corso alle azioni di selcontrollo con il metodo della girata e utilizzo dei cani limiere abilitati dal nostro Ente, preferendo invece un altro Ente comunque privatistico quale l’E.N.C.I., e pertanto per ben due anni dal 2016, ad oggi non sono state implementate tali azioni di controllo che potevano contribuire al contenimento della popolazione di cinghiali.

Oggi invece con l’intervento delle giuste ordinanze dei sindaci si possono eseguire azioni di controllo senza dare nessuna sigla associazionistica agli ausiliari utilizzati, riconoscendo il solo obbligo dell’iscrizione all’anagrafe canina.

Altresì poi non bisogna dimenticare la recente sentenza della Corte Costituzionale n.139 del 23/05/2017 depositata il 4/06/2017 che ha dichiarato l’illegittimità  costituzionale di disposizione che prevedono il controllo faunistico attraverso i “selecontrollori”.

Altra nota a questo proposito è stato già annunciato da ENPA Onlus in un articolo apparso sul quotidiano la Nuova di Basilicata del 15/03/2018, che suggeriva un documento per il controllo incruento delle popolazioni, l’unico veramente efficace: ” I chiusini di cattura e/o le gabbie” proprio perché l’articolo 19 della legge n.157/1992 non era stato modificato e la sentenza della Corte Costituzionale, si era espressa in tale senso.

Pertanto occorre fare squadra ma in un’ottica di legalità e trasparenza, senza diventare protagonisti di battaglie perse.

Dina Sileo, avvocato responsabile legale CSEN di Basilicata