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A Potenza scomparsi i mendicanti

16 febbraio 2018 | 19:10
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A Potenza scomparsi i mendicanti

Da qualunque uomo, donna provenga il gesto della mendicità è penoso doversi sentire grandi e soddisfatti per aver assolto a un dovere, senza aver potuto contribuire in alcun modo a cambiargli la vita

La decisione del sindaco De Luca di vietare l’accattonaggio e la sistematica richiesta di elemosina davanti ai negozi ed ai supermercati mi pare abbia funzionato, sino ad ora.

Come cittadina ho notato di non avere quel peso che davanti all’entrata ed all’uscita dei negozi mi prendeva, prima che venisse applicata questa norma.

Era un peso psicologico, di sensibilità e di sfinimento rispetto all’abitudine diventata sistema di offrire l’obolo della carità a persone ospiti, in attesa, con sguardo talvolta implorante, talvolta diretto e deciso, talvolta a capo basso, umiliato.

Il loro umore era condizionato dal gesto più o meno generoso che ciascun cittadino, dopo aver fatto spese, gli riservava.

E non è pensabile doversi sentire “in un certo modo” perché qualcuno ha deciso che ci debba essere il povero, se povero è, a cui si debba elargire quello spicciolo (per me uno, massimo due euro) e doversi rimproverare di avergli dato poco. Mai sufficiente per risolvere il problema dell’indigenza, indiscutibilmente vera, per me.

Da qualunque uomo, donna provenga il gesto della mendicità è penoso doversi sentire grandi e soddisfatti per aver assolto a un dovere, senza aver potuto contribuire in alcun modo a cambiargli la vita. Io quel peso non lo sento più.

Ricordo di avere commentato su questo stesso giornale la notizia perché lì si parlava di mendicanti concittadini, che io non avevo mai visto e continuo a non vedere. E che spero vengano aiutati dall’amministrazione e dagli enti preposti alla carità in modo adeguato.

Ora torno sull’argomento per esprimere il mio sollievo di natura psicologica e non di altra natura. Le comunità hanno potuto provvedere ad impegnare in altro modo gli ospiti, meno degradante ed umiliante?

Il divieto non è stato visto di buon occhio da parte di esponenti della Chiesa, per i quali l’elemosina non si nega a nessuno. Ma certo! Chi può dire il contrario se un nostro simile è in difficoltà!?

Non ho sentito o letto tutto il discorso risentito sul divieto, visto come mancanza di umanità. Un modo per far sentire disumano chi ha deciso di dare alla città un aspetto meno…penoso…

Io vedo le lacune di sempre riguardo a questo invito ad essere” buoni” in ogni circostanza, senza tener conto di situazioni che esulano dall’umanità e dalla generosità.

La Chiesa ha i mezzi per andare incontro agli infelici e da quel che ho letto, qui, nella nostra città, c’è chi lo fa con amore e spirito fraterno notevoli, proprio da chi se ne è lamentato.

Non si scambi, però, la città come luogo di raccolta di mendicanti in ogni dove. Che la terra sia una valle di lacrime è già largamente sperimentato. Soprattutto nella nostra terra, la terra lucana.

Depredata, avvelenata, sfregiata, deturpata dal petrolio; tormentata dal rumore assillante delle pale eoliche, giorno e notte. Mostri imbattili contro un’umanità che ha perso la pace. Cosa dica la Chiesa in proposito non mi è capitato di leggerlo.

Maria Teresa D’Aiuto