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Partito comunista, “in campo in Basilicata da solo e con il proprio simbolo”

13 febbraio 2018 | 11:00
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Partito comunista, “in campo in Basilicata da solo e con il proprio simbolo”

“Il nostro è un programma di lotta ed ora è giunto il momento di organizzarsi”

Alle elezioni del 4 marzo “il Partito Comunista, in Basilicata, è sceso in campo – afferma in una nota il candidato al Collegio Uninominale Potenza-Lauria della Camera dei Deputati Domenico Aquino – da solo e con il proprio simbolo: una scelta di coraggio che si distanzia dalle scelte della sinistra degli ultimi anni e dal PD, che oggi è il partito più conseguente agli interessi dei grandi monopoli europei e che ha governato, per cinque anni, servendo gli interessi di confindustria, allontanandosi ormai definitivamente dalle stanze dei lavoratori”.

“Il nostro – afferma Aquino – è un messaggio rivolto al nostro popolo, a chi ha smesso di votare perché disilluso: è ora di ricostruire un forte partito comunista”.

“La mia candidatura – continua – nasce dalla volontà di ridare al territorio una politica credibile. Voglio partire e ribaldare quanto è avvenuto pochi mesi fa, a Ruoti, nel mio paese, durante la campagna elettorale per l’elezione del Sindaco. Come ricordiamo tutti: il Sindaco uscente Salinardi aveva dichiarato di aver scelto l’attuale sindaco Anna Scalise come prestanome per continuare a governare lui per i prossimi cinque anni. Questo è stato un atto grave nei confronti delle istituzioni, del popolo ed un insulto verso le donne che fanno politica.

Il nostro è un programma di lotta e pone al centro gli interessi dei lavoratori e delle classi popolari. Salario minimo e piena parità salariale per spezzare la competizione al ribasso tra i lavoratori, abolizione delle forme precarie e degli appalti. Poi ci sono i diritti sociali: diritto ad una casa, alla scuola pubblica realmente gratuita ed alla sanità per tutti. Vogliamo, inoltre, rilanciare il lavoro e sostenere le famiglie sempre più povere nella nostra regione e fare una riforma che tuteli il nostro ambiente ed il territorio naturale della nostra regione sempre più sfruttato dalle grandi multinazionali”.

“Come detto in precedenza – conclude Domenico Aquino – il nostro è un programma di lotta ed ora è giunto il momento di alzare la testa e organizzarsi. Questa è l’unica soluzione”.