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Il Parco Maledetto. Chi e perché ha voluto quell’impianto eolico a Oppido Lucano?

22 febbraio 2018 | 18:03
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Il Parco Maledetto. Chi e perché ha voluto quell’impianto eolico a Oppido Lucano?

Continua la nostra inchiesta sull’affare “energia del vento” in Basilicata. In questa terza puntata ci occupiamo di anomalie e presunte violazioni che ricorrono con frequenza nelle procedure per la realizzazione di parchi eolici

Siamo nel 2010. Un procacciatore di affari, propone ad alcuni proprietari di appezzamenti di terreni in agro di Oppido Lucano, di sottoscrivere preliminari di contratto di adesione alla collocazione di aerogeneratori sulla base di una bozza di progetto di costruzione di un parco eolico elaborato, dalla C&C Energy srl. Vi aderiscono una quindicina di proprietari su 75 ditte catastali, interessate dall’opera, che si lasciano convincere dalla considerazione del procacciatore, secondo cui, “il parco si sarebbe comunque realizzato, volente o nolente”.

Tutto a posto, niente problemi

Si apre così uno scenario nel quale 15 persone traggono “benefici”, mentre altre 60 subiscono danni causati dalle servitù. Ma per la C&C Energy questo non sembra essere un problema. Tant’è che il 15 gennaio 2011 avvia l’iter di richiesta dell’Autorizzazione Unica Regionale per la costruzione del parco eolico. Peccato che per ottenere quell’autorizzazione sia necessario il vincolo preordinato all’esproprio per pubblica utilità su tutti i terreni interessati all’impianto, tramite approvazione di variante urbanistica, approvata dal Consiglio Comunale, che tuttora, pare, non esista.

Ma per la C&C Energy, neanche questo è un problema. E pare che non sia un problema anche il fatto che una particella di terreno è già interessata da un progetto del Consorzio di Bonifica per i lavori di completamento dello schema irriguo Basento-Bradano, con un vascone irriguo.

Alcune particelle di terreno interessate dal parco eolico, risulterebbero, fino al 2016, gravate da Usi Civici di natura allodiale. Questi terreni, in tal caso, potevano essere affrancati solo dai legittimi proprietari o possessori agricoli, ma sono stati affrancati dalla Save Oppido Lucano srl, di cui parleremo, senza che, a quanto pare, ne avesse titolo. Ma neanche questo è un problema.

E sembra che neanche per il Comune di Oppido Lucano questi siano problemi. Infatti, basta “fingere” di informare i cittadini con l’affissione del progetto all’Albo pretorio: se nessuno si oppone entro 30 giorni, il gioco è fatto. E così è. I contadini interessati avrebbero dovuto recarsi ogni mattina nella sede del Municipio per aggiornarsi sulle novità dell’Albo. In tal modo avrebbero notato il progetto, e sulla base dei numeri di particella, e non della titolarità, avrebbero potuto produrre osservazioni e contestazioni. Ipotesi inverosimile. Sarebbe stato più corretto informare queste persone dell’avvenuta affissione. Ad ogni modo, nessuno sa niente, nessuno osserva e nessuno contesta. La C&C Energy srl può procedere liberamente nell’iter di autorizzazione dell’impianto. E il Comune di Oppido Lucano potrà contare su un piano di sviluppo, di 1,4 milioni di euro, previsto nell’Addendum all’accordo procedimentale del 12 luglio 2012, quale ristorno per la realizzazione del parco eolico da 43 MW. Ma il film sarà un altro. (continua nella pagina seguente)

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