Intimidazioni al comitato Boscotrecase: coltello lasciato sul cancello di un’abitazione
Nella contrada di Picerno, carabinieri sul posto e indagini in corso
E’ al vaglio degli inquirenti l’episodio verificatosi in contrada Boscotrecase a Picerno e denunciato dal Comitato cittadino che prende il nome della contrada.
La settimana scorsa un uomo si è fermato davanti al cancello dell’abitazione di appartenenti al Comitato e ha posizionato un coltello con una lama di circa 19 cm tra le inferriate del cancello stesso.
I carabinieri intervenuti sul posto hanno sequestrato il coltello che non era stato toccato dai proprietari dell’abitazione proprio per permettere alle forze dell’ordine di poter fare tutte le verifiche del caso.
Ai militari sono state inoltre consegnate le immagini riprese dai dispositivi di videosorveglianza installati presso l’abitazione, che potranno essere certamente utili ad identificare il responsabile del gesto.
“Proprio in queste ultime ore- fa sapere il Comitato Boscotrecase- ci è stato notificato il decreto di convalida del sequestro del coltello da parte del Gip del tribunale di Potenza”.
Il Comitato Cittadino Boscotrecase è nato in una tranquilla contrada di Picerno. Lo scopo sociale del Comitato-raccontano i cittadini che ne fanno parte- è stato inizialmente la salvaguardia dell’ambiente e della serenità della contrada ma con il tempo, entrando in contatto con altre realtà, il Comitato si è reso conto che la salvaguardia della salute e dell’ambiente è un diritto inviolabile dei popoli che non può e non deve cedere al profitto.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato che impegnarsi per la difesa del bene comune ci avrebbe reso la vita difficile.
Fin dalla sua costituzione i membri del Comitato sono stati oggetto di “particolari attenzioni” sfociate in incendi dolosi, animali domestici trovati morti con una corda al collo oppure avvelenati, false accuse, esposti e denunce infamanti.
A molti di noi -raccontano ancora- è stato “consigliato” di lasciar perdere e di pensare a godersi la famiglia.
I membri del Comitato ribadiscono che non sono disposti a farsi intimidire da tali ridicoli atti delinquenziali: “Rimaniamo convinti ora più che mai che il nostro territorio debba essere difeso e continueremo a lottare nell’unico modo che conosciamo: nel rispetto della legalità”
Quest’ultima minaccia non ci spaventa -concludono- ma ci sprona e avvalora il fatto che questa sia la strada giusta per averla vinta su chi è abituato ad agire in spregio alla legge”.
Il comitato Boscotrecase, lo ricordiamo, si è opposto, negli anni scorsi, alla costruzione di una centrale a biogas ritenendo che il luogo scelto non fosse idoneo per l’installazione dell’impianto.
La centrale, nel 2016 era finita al centro di un’inchiesta della magistratura ed era stata sottoposta a sequestro, cinque persone era state indagate e poste ai domiciliari poiché secondo gli inquirenti “erano emersi “plurimi episodi di abbandono e deposito – in modo incontrollato – di rifiuti immessi in acque superficiali e sotterranee connessi al ciclo lavorativo della centrale, di acque contaminate, di “digestato” (ossia materiale organico risultante dalla fermentazione dei residui di allevamento dei suini), di scarti di lavorazioni ortofrutticole, di siero latteario di risulta dei caseifici ecc”.