De Luca, l’inchiesta di Fanpage e l’ipocrisia della politica

19 febbraio 2018 | 16:45
Share0
De Luca, l’inchiesta di Fanpage e l’ipocrisia della politica

Sarà gioco facile, per i De Luca, cantare vittoria, tra qualche mese. Ma la questione vera è un’altra

I giornalisti di fanpage.it sanno che in Campania il malaffare sui rifiuti continua indisturbato. Tutti lo sanno, ma nessuno fa niente. Loro, invece, fanno qualcosa. Una bella inchiesta per dimostrare che esiste un sistema mai scalfito, mai sconfitto, anzi in piena salute. Hanno tirato l’amo e i pescecani hanno abboccato: personaggi noti e meno noti, pronti ad approfittare dell’esperto “tornato in pista.” L’esperto, sappiano, è un ex camorrista, che ha pagato il conto con la giustizia, che ha collaborato con la giustizia e che vorrebbe dare una mano per contrastare il mercato criminale dei rifiuti.

I soliti intermediari si fanno avanti. La telecamera nascosta, gli incontri, le trattative ed ecco che il sistema corruttivo e criminale emerge in tutto il suo splendore. Politici, affaristi, dirigenti pubblici, imprenditori senza scrupoli. E’ questo il senso dell’inchiesta di fanpage. Un senso politico, non giudiziario.

I signori che si mettono d’accordo su “mazzette” e smaltimenti illeciti, non sono perseguibili poiché non hanno consumato alcun reato. Per quale reato sarebbero indagati? Corruzione o istigazione alla corruzione? E’ evidente che quei signori probabilmente saranno scagionati, perché non si va sotto processo per un reato inesistente.

Sarà gioco facile per i De Luca, cantare vittoria, tra qualche mese. Non a caso certa politica discute la faccenda buttandola sul giudiziario. “Sarà la magistratura a fare chiarezza, e bene ha fatto De Luca jr, a dimettersi”. Già, è chiaro di quale chiarezza si tratta: “Il fatto non sussiste?”

Il problema sollevato dall’inchiesta coraggiosissima di Fanpage è un altro, ed è tutto politico. E’ la politica che deve fare chiarezza sulle sue ombre, sui suoi uomini, sui suoi metodi di caccia al consenso, su dirigenti disinvolti nominati dai partiti. E’ la politica, in questo caso, che deve fare chiarezza su un sistema di malaffare che continua imperterrito a saccheggiare il territorio seminando veleni.

Quell’inchiesta mette all’angolo l’ipocrisia di questa politica ed è per questo che i De Luca, i Renzi e compagni la buttano sul giudiziario. E’ per questo che i soliti giornalisti serventi, o invidiosi, la buttano in confusione sulla retorica deontologica e danno lezioni a chi il giornalismo lo fa davvero. Fatevene una ragione, l’inchiesta dei ragazzi di Fanpage è un capolavoro di servizio pubblico.