Lavoro: anno nuovo problemi vecchi

19 gennaio 2018 | 12:01
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Lavoro: anno nuovo problemi vecchi

Uil: “Il 2018 si è aperto con le solite due priorità: difesa dei posti di lavoro e occupazione da accrescere”

Il bilancio del 2017 si chiude con una media annua di 2.600-2800 posti di lavoro salvaguardati dalla cassa integrazione, con un incremento tra le 400-500 unità rispetto al 2016 (dati elaborati dal Servizio Politiche Attive e Passive della Uil).

Tutto ciò mentre secondo il Centro Studi Sociali e del Lavoro Basilicata il saldo fra assunzioni e cessazioni è positivo per poco più di 6.000 unità, dinamica tuttavia alimentata ancora da forme di precariato.

Chiaramente questi dati vanno aggregati anche con quelli provenienti dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS), in continuo aumento dall’entrata in vigore dello strumento. Altro dato di sofferenza è l’aumento, rispetto al 2016, delle domande di disoccupazione pervenute nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno, a fronte di una diminuzione che ha caratterizzato il triennio precedente.

Ci domandiamo, quindi, se la flessione della cassa integrazione coniugata all’aumento delle domande di disoccupazione, abbia una ragion d’essere nella recente e stringente riforma degli ammortizzatori sociali o se possiamo interpretare la riduzione della cassa integrazione in senso di risalita del sistema produttivo.

In questa seconda ipotesi, il dato sulla disoccupazione in crescita andrebbe letto come segnale preoccupante dell’aumento della temporaneità del lavoro come evidenziato, attraverso i dati dell’Osservatorio sul Precariato, dalla forte crescita dei rapporti a termine nel corso del 2017 (+26% sullo stesso periodo del 2016), dal calo dei contratti stabili dovuto anche alla scelta delle imprese di attendere il nuovo anno per assumere con sgravi contributivi e dall’inevitabile forte incremento delle cessazioni (+24,2%), su cui occorre riflettere e adoperarsi.

Una notizia positiva invece è la firma delle convenzioni tra le Regioni e Anpal Servizi. Si dà finalmente avvio alla concreta collaborazione tra i vari soggetti che formano la rete dei servizi per il lavoro. Le convenzioni firmate permettono di iniziare quel percorso di rafforzamento dei Centri per l´Impiego che da mesi stavamo aspettando e che arrivano poche settimane dopo gli interventi della Legge di Bilancio che hanno sancito il definitivo assorbimento del personale dei CPI da parte delle Regioni.

E’ un primo passo che permetterà di rafforzare la capacità di intervento dei CPI che dovranno svolgere via via compiti sempre più incisivi per favorire la ricerca di nuova occupazione da parte dei disoccupati.

E’ anche un segnale della volontà politica nella ricerca di una necessaria collaborazione tra le Regioni e gli altri soggetti della Rete nazionale per le politiche attive che dovranno dare ulteriore prova di coesione nel momento in cui si dovranno definire altri temi di vitale importanza, come i livelli essenziali delle prestazioni che dovranno essere erogati su tutto il territorio nazionale.

Inoltre, va sottolineato che questi primi ruoli operativi saranno svolti da Anpal Servizi, vero e proprio braccio operativo dell´Agenzia Nazionale, che potrà finalmente mettere in campo centinaia di operatori selezionati proprio per svolgere queste attività.

Infine sollecitiamo un maggiore coinvolgimento delle parti sociali, non solo in sede progettuale ma anche di orientamento e di sostegno alle procedure di assunzione, insieme a una migliore qualità dell’informazione disponibile sulle dinamiche del mercato del lavoro tramite l’implementazione dell’Osservatorio Regionale per superare la frammentazione e l’instabilità del mercato del lavoro, per consentire ai lavoratori di cogliere i frutti della ripresa economica in atto a livello nazionale.

Carmine Vaccaro, segretario Uil Basilicata