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L’Acquedotto del Sud minaccia l’esito del referendum del 2011. Presentata mozione in consiglio regionale

12 gennaio 2018 | 09:41
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L’Acquedotto del Sud minaccia l’esito del referendum del 2011. Presentata mozione in consiglio regionale

L’allarme lanciato dai consiglieri regionali del Movimento cinque stelle Perrino e Leggieri

“È bene ricordare che col referendum del 12 e 13 giugno 2011, il 54% del corpo elettorale si disse contrario a qualunque forma di privatizzazione di questo prezioso bene collettivo. In Basilicata il risultato fu grandioso: la percentuale dei sì arrivò al 97%.” E’ quanto affermano i consiglieri regionali penta stellati Leggieri e Perrino.

Gli esponenti cinque stelle mettono in guardia da possibili tentativi di sovvertire l’esito referendario.

Durante i lavori della finanziaria natalizia –scrivono – il Governo ha approvato una norma per accelerare la liquidazione dell’EIPLI (Ente per  lo  sviluppo  dell’irrigazione e la trasformazione Fondiaria in Puglia e Lucania) e procedere alla costituzione di un nuovo soggetto gestore delle infrastrutture regionali per le risorse idriche del Sud. In particolare, la nuova norma prevede che dal 30 giugno 2018 le funzioni del soppresso EIPLI siano trasferite ad una società costituita dallo Stato che potrà vedere la partecipazione delle Regioni Basilicata, Campania e Puglia in relazione alla disponibilità delle risorse idriche conferite al sistema e tenendo conto della presenza sul territorio regionale delle infrastrutture di captazione e grande adduzione; lo Statuto della nuova società dovrà prevedere la possibilità per le predette Regioni di conferire ulteriori infrastrutture di approvvigionamento dei sistemi idrici alimentate da trasferimenti di acqua tra regioni diverse, nonché di conferire, in tutto o in parte, partecipazioni al capitale di società attive in  settori o servizi idrici correlati.

Nei giorni scorsi – aggiungono i consiglieri – il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata ha espresso forti preoccupazioni sul contenuto di questa norma, evidenziando che l’eventuale adesione a questa nuova società, possa determinare una riduzione dei poteri decisionali delle Regioni sui propri territori e attrarre interessi speculativi della malavita organizzata e delle multinazionali.

“Nell’ultima seduta di consiglio regionale abbiamo presentato una mozione per impegnare il governo regionale a garantire, in ossequio alla volontà popolare, che la proprietà e la gestione del bene acqua e delle reti idriche lucane restino saldamente in mano pubblica; in tale ottica ed in attuazione degli esiti referendari del 2011, valutare la non adesione della Regione Basilicata al nuovo ente. “

La Regione – avvertono Leggieri e Perrino – non si butti a capofitto in questa avventura piena di insidie e priva di reali garanzie. L’acqua è il vero “oro” della Basilicata, insieme all’ambiente, all’agricoltura, al turismo enogastronomico e al paesaggio. Una ricchezza da preservare,  troppo preziosa per essere oggetto di oscure acrobazie normative e degli appetiti insaziabili delle multinazionali.

Qui il testo della mozione

https://docs.google.com/document/d/1ieMj3jw-NJ8KaLP5SbJwXHpcHKeuBc1RwvtkbGHk_wA/edit