Frana la centrale a biogas di Picerno: ‘Comune, Regione e Procura non vedono e non sentono’
Il Comitato Boscotrecase: “Peccato che le autorità e le pubbliche amministrazioni preposte a garantire il diritto dei cittadini siano sorde e si ostinino a difendere quest’opera”
A valle della contestata centrale a Biogas della contrada Boscotrecase di Picerno, dopo le recenti eppure scarsissime piogge, si è verificato ancora un movimento franoso che ha interessato nuovamente le vasche di raccolta dei rifiuti liquidi (digestato) dell’impianto a biogas.
Il Comitato Cittadino Boscotrecase che segnalò agli enti preposti (Comune e Regione) la franosità del pendio già dal 2010 torna a evidenziare la questione scrivendo a Regione, Procura e Comune.
Più recentemente, subito dopo il sequestro dell’impianto da parte della Divisione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura della Repubblica, una delle vasche aveva ceduto sotto il peso di migliaia di tonnellate di liquami.
A seguito dei sopralluoghi del 22 dicembre 2016 e 20 febbraio 2017 effettuati dall’Ufficio tecnico comunale di Picerno presso l’impianto della Società Agricola Allevatori Srl, il Comune con ordinanza n.8 del 21/02/2017 ingiungeva alla società di provvedere “alla demolizione dei due vasconi di raccolta liquami digestato e ripristino dei luoghi entro 45 giorni dalla notifica” perché questi risultavano in totale difformità sia planimetriche che altimetriche rispetto alla DIA autorizzata.
Durante questi sopralluoghi fu verificata anche la presenza di due smottamenti franosi, uno in prossimità di uno dei vasconi e l’altro sotto il piazzale pertinente l’impianto, con l’ordine di tenerli sotto controllo.
L’ordinanza di demolizione, pur essendo trascorsi i termini per l’esecuzione, non fu mai eseguita. Veniva approvato invece a fine luglio 2017 dal Comune di Picerno, il progetto in sanatoria presentato dalla Società Agricola Allevatori soltanto in data 23 giugno 2017.
Contro l’approvazione di tale progetto in sanatoria alcuni abitanti della zona hanno presentato un ricorso lo scorso settembre innanzi al TAR della Basilicata.
Nel frattempo-spiegano i cittadini del Comitato Boscotrecase- tra la data dell’ordinanza di demolizione e oggi sono accaduti diversi eventi. La scorsa estate la vasca interessata dal movimento franoso è franata riversando nei terreni a valle quasi tutto il digestato in essa contenuto.
A settembre 2017 la società proprietaria dell’impianto ha eseguito i lavori per la messa in sicurezza della vasca che oramai era franata. In effetti è stata demolita e ricostruita.
Poco prima di Natale un altro movimento franoso ha minato la sicurezza delle vasca, tanto che i proprietari sono intervenuti per tentare di tappare la falla attraverso un cospicuo quantitativo di sabbia sia in data 22 dicembre 2017 (foto 1) che in data 2 gennaio 2018 (foto 2)
L’8 gennaio 2018, un’escavatrice ha tentato ancora di arginare la frana (foto 3, 4 e 5). Il Comitato Cittadino Boscotrecase nel presentare ricorso al TAR ha chiesto semplicemente che l’ordinanza di abbattimento delle vasche emessa dal sindaco sia fatta rispettare perché la SCIA in sanatoria era irricevibile.
Oggi Madre Natura ci sta urlando che avevamo ragione- aggiunge il Comitato cittadino- peccato che le autorità e le pubbliche amministrazioni preposte a garantire il diritto dei cittadini siano sorde e si ostinino a difendere quest’opera che, a quanto appreso dai giornali nel periodo delle indagini, è stata edificata su documentazioni fittizie e false.
Lascia sbigottiti -proseguono ci cittadini della contrada picernese- la strenua difesa posta in essere da parte dell’ente regionale e del Comune. Sembra di assistere all’ostinazione che certi amanti hanno nel difendere le loro relazioni incestuose. I cittadini della contrada, per lo più contadini, hanno sempre creduto nelle istituzioni e nella legalità.
Oggi certe convinzioni vacillano-concludono gli appartenenti al Comitato- Saremmo lieti di conoscere a chi spetta l’onere della vigilanza su queste opere, a chi compete far rispettare le ordinanze del Sindaco? In capo a quale Autorità pende la responsabilità della sicurezza e della salute dei cittadini? Questa nota, che vuol essere il grido disperato di una comunità, una richiesta di aiuto e una richiesta di rispetto della legalità.