Lasciate stare il Garante per l’infanzia e affrontate seriamente i problemi delle bambine e dei bambini lucani

29 dicembre 2017 | 15:15
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Lasciate stare il Garante per l’infanzia e affrontate seriamente i problemi delle bambine e dei bambini lucani

Sbagliata la proposta del Consigliere regionale Romaniello di unificare le figure di garanzia dei diritti

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è un organo monocratico istituito in Italia di recente. Ha il compito di promuovere l’attuazione delle misure previste dalla convenzione di New York e da altri strumenti internazionali finalizzati alla promozione e alla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

In Basilicata l’organismo monocratico è stato istituito con una legge regionale nel 2009: “Al fine di assicurare l’attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, di favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della loro personalità ed affermare le loro pari opportunità stimolando la rimozione di ogni tipo di disuguaglianza”.

Oggi, il consigliere regionale Giannino Romaniello propone, di fatto, l’abolizione di questa Istituzione. Annuncia una proposta di legge per attribuire ad un’unica figura le funzioni attualmente in carico al Difensore civico e al Garante per l’infanzia, conferendo a quello che verrà definito il “Garante regionale dei diritti della persona”, anche un ruolo di garanzia per i diritti dei disabili e delle persone private della libertà personale. Ecco in sintesi come Romaniello motiva la sua proposta: evitare il moltiplicarsi di incarichi, razionalizzare le risorse.

Avremo così un Garante “paccottiglia”, un Difensore civico “superdotato” che dovrà occuparsi dei diritti come un cuoco si approccia al suo minestrone. Non metto in dubbio le buone intenzioni, seppure sbagliate, di Giannino Romaniello. Il consigliere sa benissimo che sono ben altri i costi da tagliare e gli incarichi da non moltiplicare. Ed è quanto mai sorprendente questo suo, “incompetente” interesse per una materia delicatissima.

Le bambine, i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di un Garante dedicato esclusivamente a loro, perché molti dei loro diritti sono inconfondibili.  E’ inaccettabile il tentativo di applicare alla vita dei bambini vetusti argomenti di ingegneria istituzionale e di razionalizzazione delle risorse. Sarebbe più opportuno preoccuparsi delle condizioni di queste persone in Basilicata invece che del Garante.

Sarebbe più opportuno preoccuparsi dell’assenza totale di una politica per l’infanzia e l’adolescenza in questa Regione, dei servizi socio-educativi che continuano a rimanere la cenerentola del dibattito pubblico e del bilancio regionale. E’ evidente che i diritti delle bambine e dei bambini non si garantiscono con l’istituzione o la sostituzione di un organo monocratico dedicato, ma con politiche efficaci di contrasto alla povertà educativa, alla povertà, al disagio delle famiglie e ai problemi della scuola. Per questa ragione la proposta del Consigliere Romaniello appare almeno stravagante e comunque inutile. Anzi dannosa.