Ex Firema Tito, il sindaco chiede convocazione urgente di un tavolo tecnico al Mise
“Convocare con urgenza il tavolo tecnico al Ministero dello sviluppo economico per affrontare definitivamente la vertenza industriale della ex Firema Trasporti, oggi TFA-Titagarh group”. È quanto chiede il sindaco di Tito Graziano Scavone, che esige garanzie per il futuro dello stabilimento e per i lavoratori.
“Le rassicurazioni verbali sulla non chiusura dello stabilimento lucano pronunciate dal responsabile delle risorse umane, il dottor Ranieri, nel corso dell’incontro tenutosi in prefettura il 7 dicembre scorso devono trovare immediato riscontro negli accordi da sottoscrivere in sede ministeriale e devono confermarsi con l’immediata assegnazione al sito produttivo di Tito delle commesse già aggiudicate”, aggiunge il sindaco.
“Avevamo salutato positivamente le previsioni di lavorazione annunciate a ottobre a Roma dall’amministratore delegato del gruppo Titagarh, alla presenza dell’assessore regionale alle attività produttive Roberto Cifarelli, dei rappresentanti sindacali e dei dirigenti ministeriali. Ad oggi quelle previsioni, che facevano seguito alla realizzazione del piano industriale presentato in risposta al bando Mise per rilevare i quattro stabilimenti presenti in Italia e riassorbire tutti i lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, sono rimaste inevase”.
“È comprensibile quindi lo stato di agitazione degli operai dello stabilimento titese che, è bene ricordarlo, rappresenta da sempre una punta di eccellenza nell’intero gruppo industriale per la sua qualificazione nella realizzazione dei motori per locomotiva”, sottolinea Scavone.
“Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie alla professionalità e all’impegno delle maestranze inserite nello stabilimento ex Firema di Tito, che non hanno mai fatto mancare la propria disponibilità a trasferte o altre soluzioni che potesse avvantaggiare il gruppo e salvaguardare l’occupazione”.
“È necessario quindi che le istituzioni regionali, in queste ore, premano sul Ministero dello sviluppo economico intanto per convocare nuovamente i massimi dirigenti del gruppo Titagarh e strappare impegni concreti circa le lavorazioni da effettuare nello stabilimento di Tito, a partire dalla commessa già aggiudicata per la realizzazione di duecento motori”.
“Inoltre, considerato che in queste ore si sta definendo con decreto la istituzione della zona economica speciale per l’area industriale di Ferrandina-Val Basento, sarebbe il caso che la Regione Basilicata, così come richiesto all’assessore Cifarelli, presenti istanza al Mise per il riconoscimento della zona industriale di Tito come area industriale di crisi complessa, esattamente come sta già avvenendo per tante altre aree industriali in Italia.
Quella di Tito – conclude – ha infatti tutti i requisiti richiesti dal D.Lgs. 83/2012 e sarebbe un modo per iniziare a offrire reali vantaggi localizzativi sia alle nuove imprese che a quelle esistenti, compensando gli svantaggi rappresentati da un territorio inserito tra i siti di interesse nazionale per l’inquinamento e che vuol continuare a contribuire allo sviluppo produttivo dell’intera regione”.