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Le Faraualla a Gezziamoci, tra religiosità e taumaturgia

8 novembre 2017 | 10:10
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Le Faraualla a Gezziamoci, tra religiosità e taumaturgia

Il quartetto vocale barese si esibirà a Casa Cava il 10 novembre

Prosegue a Matera la rassegna Gezziamoci, giunta alla 30esima edizione. Venerdì 10 novembre a Casa Cava alle 21 si esibiranno le Faraualla.

Il quartetto vocale barese, composto da Gabriella Schiavone, Teresa Vallarella, Mariastella Schiavone, Loredana Savino porterà in scena “Ogni Male Fore” un ideale percorso nell’affascinante territorio della medicina popolare pugliese.

Le formule di guarigione univano gli aspetti più pagani della cultura popolare ad una fervida religiosità, la pratica magica o taumaturgica ad una medicina legata alla reale conoscenza delle erbe curative in una unione che non risultava mai essere forzata.

Il materiale relativo a questa ricerca è difficile da recuperare, in quanto nascosto in una parte della memoria popolare misteriosa e accessibile solo a pochi prescelti.

In ogni brano le formule rivivono nel canto e nel suono delle Faraualla, in un ideale percorso verso la guarigione fisica e spirituale.

Il quartetto vocale Faraualla è nato nel 1995. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”, attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti.

Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel repertorio faraualla, nelle composizioni originali come nei brani tradizionali.

Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo.

La Puglia, per secoli terra d’incontro e di passaggio di popoli, è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo. Faraualla è una delle cavità carsiche più profonde presenti sull’altopiano murgiano, a nord-ovest di Bari.