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Vis, Comitato Ambiente e Salute: Pittella persona non informata dei fatti

6 ottobre 2017 | 15:28
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Vis, Comitato Ambiente e Salute: Pittella persona non informata dei fatti

La docente Unibas Albina Colella e il Dott. Giambattista Mele avvertono: “Il governatore lucano diffonde un messaggio fuorviante e pericoloso”

Il Comitato Ambiente e Salute a Sud esprime totale dissenso dalle tranquillizzanti e inadeguate conclusioni del governatore lucano Marcello Pittella, espresse nella seduta del Consiglio Regionale del 03.10.2017, circa (a suo dire) la generalizzata mancanza di contaminazione delle acque in Val d’Agri, che sarebbe emersa dallo studio V.I.S.  Un messaggio fuorviante e pericoloso.

Queste le testuali parole di Pittella: “Lo studio V.I.S. appura, spero una volta per tutte, che non esiste alcuna contaminazione di acque superficiali. Abbiamo speso anni rincorrendo a giorni alterni studi fatti su qualche provetta raccolta da qualche professore in cerca di autore… abbiamo riempito spazi interminabili nel nostro dibattito politico ….forse per una volta possiamo dire a distanza di tempo che avevamo ragione noi “.

Una generalizzazione scientificamente inaccettabile che, ad essere buoni, è frutto di una totale incompetenza idrogeologica. In pratica Pittella utilizza i risultati di uno studio parziale e preliminare sulle acque della Val d’Agri (gli stessi autori della V.I.S. dichiarano che è preliminare a un monitoraggio), privo di un approccio idrogeologico, molto limitato nel tempo e nello spazio, per trarre importanti conclusioni di carattere “generale”, che per giunta confliggono con studi precedenti scientificamente accreditati.

Perché sono generalizzazioni inaccettabili quelle di Pittella? Perchè mette a confronto studi diversi nell’approccio, nel tempo e nello spazio. In particolare:

– lo studio V.I.S. non è stato realizzato con un approccio idrogeologico, bensì i punti di campionatura sono stati suggeriti dagli amministratori locali, non si sa bene in base a quale criterio;

– lo studio V.I.S. non è stato realizzato sull’invaso del Pertusillo (solo 1 campione su 21), che ricade nella zona di impatto e che è un corpo d’acqua molto rappresentativo (oggetto invece degli studi precedenti), perchè vi confluiscono le acque provenienti dai vari corsi d’acqua che drenano il territorio della Val d’Agri;

– nella V.I.S. sono state analizzate solo acque di acquedotto e di alcuni corsi e punti d’acqua;

– nella V.I.S. non sono stati studiati i sedimenti del Pertusillo, che sono degli archivi chimici molto rappresentativi di quello che accade “nel tempo” nella colonna d’acqua, e pertanto molto più affidabili di una analisi casuale e puntuale di acque dove avvengono immissioni “episodiche” di contaminanti (senza sapere “quando”) e la cui composizione può variare velocemente nel tempo, trattandosi di acque in movimento. Tale episodicità delle immissioni è confermata dai risultati di studi precedenti, tra cui quello dell’Istituto Superiore di Sanità, come espresso in questo video (https://www.youtube.com/watch?v=NBNJbUHqojA);

– la campionatura della V.I.S. (nel 2016) non è stata realizzata contestualmente a quella degli altri studi, ma dopo circa 3-4 anni.

Analoghe tranquillizzanti ma scientificamente ingiustificate dichiarazioni sono state fatte in una conferenza stampa del 24/02/2017, presenti il Governatore Pittella, l’Assessore all’Ambiente e il direttore di Arpab, circa l’estraneità delle attività petrolifere in merito all’abnorme sviluppo di alghe (eutrofizzazione) avvenuto nell’invaso del Pertusillo nei primi mesi del 2017. In tale conferenza stampa si sosteneva che quest’ultima fosse dovuta all’azoto e fosforo derivanti da attività agricole e di depurazione (testualmente: ” la presenza di sostanze come azoto o fosforo è determinata da fattori legati all’attività antropica – da quella agricola a quella di depurazione – e non quindi ad attività estrattive“). In pratica si ignora che dai camini del Centro Olio Val d’Agri fuoriescono migliaia di tonnellate/anno di azoto, che i venti dominanti lo trasportano verso l’invaso del Pertusillo e che la scienza ha stabilito che anche la contaminazione atmosferica, e in particolare l’azoto presente nell’aria, può causare l’eutrofizzazione delle acque e il bloom algale (https://www.eea.europa.eu/it/segnali/segnali-2013/articoli/l2019aria-che-respiro). Nel caso specifico dunque una  potenziale responsabilità delle attività estrattive non è affatto esclusa.

Ecco perché il messaggio rassicurante che il governatore Pittella ha voluto lanciare ai cittadini è facilmente smontabile, poiché espresso da persona “non informata dei fatti”.

Prof. Albina Colella, Dott. Giambattista Mele

Comitato Ambiente e Salute a Sud