
Due condanne e otto assoluzioni
Si chiude con due condanne e otto assoluzioni il processo Toghe Lucane bis celebrato dinanzi al Tribunale di Catanzaro.
I giudici calabresi hanno condannato a un anno e 8 mesi l’ex sostituto procuratore generale di Potenza, ora in pensione, Gaetano Bonomi per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio; due illeciti che esulavano comunque dal campo delle impostazioni originarie dell’accusa da cui l’ex sostituto pg di Potenza è stato assolto con formula piena. Condannato a 1 anno e 4 mesi l’imprenditore Ugo Barchiesi per corruzione.
A dare il via alle indagini, sfociate poi in un processo, alcune denunce anonime con cui si calunniava il pm Henry John Woodcock, all’epoca dei fatti in servizio a Potenza e attualmente a Napoli.
L’ipotesi dell’accusa era l’esistenza, a Potenza, di un’associazione segreta che, grazie all’acquisizione di notizie riservate su inchieste in corso, intendeva «evitare, indirizzare o bloccare lo svolgimento delle indagini nei confronti di soggetti appartenenti all’avvocatura, all’imprenditoria ed alla politica lucana, nonché ad altri apparati istituzionali tra i quali l’Arma dei carabinieri».
Tra i coinvolti, e oggi assolti, Modestino Roca (all’epoca dei fatti sostituto procuratore generale di Potenza); l’allora pm di Potenza Claudia De Luca; il maresciallo della Guardia di Finanza Angelo Morello; l’ex agente del Sisde Nicola Cervone; i carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Tino Roma; l’autista della Procura generale di Potenza Marco D’Andrea e l’ispettore di polizia Leonardo Campagna.
I magistrati Henry John Woodcock, Alberto Iannuzzi, Vincenzo Montemurro, Anna Gloria Piccininni e l’ex procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante si erano costituiti parti civili. Tuttavia il processo si è chiuso con la reiezione delle istanze risarcitorie formulate dalle parti civili.