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Fca Melfi, produzione in discesa nello stabilimento lucano

5 ottobre 2017 | 16:59
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Fca Melfi, produzione in discesa nello stabilimento lucano

Significativa flessione, nello stabilimento lucano, nei primi 9 mesi del 2017. Fim Cisl: Indispensabile individuare una soluzione per i lavoratori

Cassino e Mirafiori con Suv Levante e Stelvio trascinano la crescita della Fca, compensando la flessione di Melfi. Nello stabilimento di Melfi si registra una ‘discesa produttiva’

I dati sulla produzione negli stabilimenti italiani di Fca nel terzo trimestre 2017 sono stati resi noti in mattinata dalla Fim Cisl

Lo stabilimento lucano ha prodotto complessivamente nei primi nove mesi del 2017 246.150 vetture (-15,2% rispetto al 2016) con oltre 21 giorni di Cigo su oltre 7400 dipendenti.

Le produzioni di Jeep Renegade e 500X hanno raggiunto la quota di 203.500 (-14,6%). La Fiat Punto che con le 42.650 (-17,0%) anche per il 2017 è in discesa produttiva..

Il segretario nazionale della Fim Cisl ,Ferdinando Uliano, ha ribadito che “è indispensabile per i lavoratori impegnati sulla Punto individuare una soluzione produttiva. L’obiettivo della piena occupazione per Melfi significa dare una prospettiva certa ai lavoratori attualmente impegnati su questa linea di produzione con un altro modello”.

Per il segretario della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, “i dati, anche se vedono un segno più rispetto al 2016, impongono l’esigenza di conoscere quanto prima i dettagli del piano industriale 2018-2020 che interessa tutti gli stabilimenti, da Melfi a Mirafiori, da Cassino a Pomigliano.

Per quanto riguarda Melfi i dati confermano gli interrogativi che aleggiano sullo stabilimento alle prese con il nuovo ciclo di cassa integrazione. È necessario che il  prossimo piano industriale assicuri certezze sull’erede della Punto.

Serve una nuova auto a maggior valore aggiunto per arrivare alla piena occupazione e per dare prospettive certe ai lavoratori di Melfi, consapevoli che bisogna ricercare all’interno di un equilibrio produttivo nazionale la saturazione di tutti gli stabilimenti Italiani.

È importante continuare a investire sul fattore umano attraverso il miglioramento continuo delle competenze dei lavoratori con l’obiettivo di arrivare a costruire la cosiddetta fabbrica intelligente, non solo pensando alle nuove tecnologie ma anche ai lavoratori, attraverso la formazione continua e il coinvolgimento individuale e collettivo al fine di portare il lavoratore a vivere la fabbrica e non a subirla