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Diga di Monte Cotugno, l’ennesimo flop di un sistema kafkiano

30 ottobre 2017 | 10:24
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Diga di Monte Cotugno, l’ennesimo flop di un sistema kafkiano

Il guasto ad una pompa di sollevamento impedisce all’acqua della diga di Monte Cotugno di raggiungere i campi, le aziende, le abitazioni di un’intera area della Basilicata. Il sindaco di Senise è costretta a dichiarare lo stato di emergenza

Industria 4.0, green economy, hub energetico, start up innovative, tecnologie avanzate, bla bla bla. La verità è che il guasto ad una pompa di sollevamento impedisce all’acqua della diga di Monte Cotugno di raggiungere i campi, le aziende, le abitazioni di un’intera area della Basilicata. Il sindaco di Senise è costretta a dichiarare lo stato di emergenza.

Si profila un problema serio all’economia della zona, all’occupazione, all’agricoltura. Si profila un problema igienico-sanitario. Tutto perché? Per una pompa avariata. E’ possibile? Sì, nella Basilicata delle apparenze e delle chiacchiere è sempre possibile.

Il Consorzio di Bonifica gioca a ping pong con l’Eipli, un rimbalzo di responsabilità grottesco e kafkiano, diremmo vergognoso. E’ l’ennesimo segnale di un’amministrazione pubblica e para pubblica allo sfascio. Con a capo “straccioni” nominati dalla politica, incapaci di assumersi responsabilità e di trovare soluzioni oltre gli stupidi formalismi burocratici. Gente che gestisce risorse preziose, beni comuni, con gli attrezzi cognitivi e tecnici dell’amministratore di condominio.

E come spesso capita in questa Regione dell’assurdo, all’improvviso compare il salvatore della patria. Il presidente Pittella ha assicurato che la Regione è disposta a investire le risorse necessarie a rimettere in funzione le pompe di sollevamento in tempi rapidi. Come se la Regione c’entrasse nulla con questa faccenda.

Assistiamo alla solita scena: prima ti creano il problema portandolo a livelli di emergenza, poi arriva l’eroe a risolverlo, incassando il consenso. Che brutto vizio!