Vicenda Festa della Cgil, Rosa: porteremo le carte in Procura

27 settembre 2017 | 16:30
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Vicenda Festa della Cgil, Rosa: porteremo le carte in Procura

Continua la polemica sulla Festa della Cgil che sarebbe stata finanziata dalla Regione Basilicata

Il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, facendo riferimento all’organizzazione della festa Cgil, replica alla nota dell’Ires che afferma:  “Le dichiarazioni del Consigliere Rosa rappresentano una grave mistificazione, sono prive di fondamento, inutile strumentalizzazione da parte di chi non ha altri argomenti”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa di Ires Basilicata.
“La Festa Cgil è organizzata, continua l’Ires, con risorse proprie, dalla Cgil di Basilicata e non certamente dall’IRES, organismo di studi e ricerche, che vi ha partecipato attraverso un incontro pubblico dal titolo “Imparare ad innovare. Nuovi modelli aperti per un’economia sociale condivisa” organizzato in collaborazione col PO FSE 2014/2020.

Gianni Rosa in risposta alla nota dell’Ires minaccia di portare le carte in Procura e dichiara:

“La Ires Basilicata afferma che le mie dichiarazioni sono ‘una grave mistificazione, sono prive di fondamento, inutile strumentalizzazione da parte di chi non ha altri argomenti’”.

Perchè? Perchè, secondo loro ‘La Festa Cgil è organizzata, con risorse proprie, dalla Cgil di Basilicata e non certamente dall’Ires’”.

“Peccato che, nella determina che ‘regala’ 8.000 euro alla festa della Cgil – aggiunge Roda – c’è scritto: ‘la Ires Basilicata, (…) organizzatrice della ‘V Festa regionale Cgil di Basilicata’; ‘la Ires Basilicata con sede in Potenza detiene la titolarità dei diritti esclusivi sulla manifestazione, sulle attività ad essa connesse, nonché sulle forniture presenti negli spazi destinati all’evento ‘V Festa regionale Cgil di Basilicata’”.

“Porteremo – dice Rosa – le carte in procura. Se la festa della Cgil la organizza la Cgil, la Ires ha dichiarato il falso alla Regione per prendere un contributo. Se, invece, ha scritto il falso la Regione, peggio. Ci devono spiegare perché. E comunque, pretendiamo scuse pubbliche”.