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Romaniello su Mini-eolico, bene approvazione restrizioni

6 settembre 2017 | 16:19
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Romaniello su Mini-eolico, bene approvazione restrizioni

Proliferare di pale eoliche determinato da ritardi della Regione Basilicata

Il Consigliere Giannino Romaniello esprime soddisfazione per l’approvazione delle modifiche apportate alla Legge che rende più stringente l’istallazione degli impianti di produzione di energia eolica, sottolineando in particolare che, grazie all’approvazione di un suo emendamento, le restrizioni si applicheranno anche alle domande già presentate il cui iter istruttorio non è ancora completato.

Nell’evidenziare la positività delle misure approvate, Romaniello ha sottolineato che si è dovuto prendere atto che il proliferare  degli impianti eolici sul territorio della Basilicata è stato determinato dagli enormi ritardi della Regione nell’approvazione del Piano paesaggistico regionale e della definizione delle cosiddette aree idonee e non idonee  avvenute con la Legge 54 del 2015.

Il consigliere di MDP ha, inoltre, ricordato che con l’approvazione del PIEAR (Piano Energetico Regionale) si erano stabiliti i tetti di produzione di energia rinnovabili delle diverse fonti che, anche a seguito della assenza di un puntuale monitoraggio da parte della Regione in collaborazione con i comuni, sono stati ampiamente superati, anche perché nella precedente legislatura, con l’approvazione del disciplinare, l’allora Giunta non tenne assolutamente conto delle osservazioni inviatele alla stessa dalla III Commissione Consiliare Permanente.

Si può certamente dire che in tale occasione prevalse la posizione delle lobbies del settore.
Il mini-eolico, immaginato per garantire l’autoconsumo, è stato utilizzato da alcuni operatori, attraverso sotterfugi, per aggirare  le norme che prevedono la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ben più stringente rispetto alla semplice comunicazione di inizio attività prevista per le piccole produzioni di energia.

Con l’approvazione dell’emendamento, conclude Romaniello, è stata respinta la richiesta di posticipare i termini per l’applicazione della legge e far concludere i procedimenti in atto, impedendo in questo modo ai Comuni di condizionare l’eventuale autorizzazione, come invece consente la norma appena approvata dal Consiglio regionale.