Rapporto Vis: Chi sono i responsabili della mancata istituzione del Registro Tumori?
Il Csail sui risultati della Valutazione di Impatto sanitario
Nella “babele” di pareri medico-scientifici, notizie e commenti che accompagnano il Rapporto Vis, contribuendo ad alimentare preoccupazioni ed allarmismi, ci sono due domande a cui dare risposte con immediatezza: chi sono i responsabili della mancata e grave realizzazione del Registro regionale tumori (2010)? Quale compiti si vogliono affidare all’Ospedale di Villa d’Agri?
Il Csail, che non ha mai abbassato la guardia sulla diffusione dei tumori nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri-Sauro, non si stancherà di rivendicare provvedimenti di prevenzione e di intervento adeguati a quella che continua ad essere il primo problema dell’emergenza salute per quanti vivono a contatto con pozzi e Centro Oli.
E’ dunque il caso di ricordare che, sinora, l’unica indagine in proposito è stata realizzata, molti anni fa, in maniera troppo superficiale, dai medici di famiglia dei residenti in alcuni centri della Val d’Agri senza però possibilità di un raffronto alle condizioni di salute degli stessi assistiti di almeno 10-15 anni fa.
All’epoca il già assessore alla Sanità e successivamente Presidente della Regione De Filippo (come Bubbico che l’ha preceduto) avrebbe dovuto tempestivamente dar luogo all’istituzione del Registro Tumori che oggi avrebbe rappresentato lo strumento fondamentale per raffrontare i dati sulla diffusione delle patologie neoplastiche e confutare le tesi troppo rassicurative dell’Eni che ha avuto così una valida copertura.
Quanto all’ospedale di Villa d’Agri, il Csail evidenzia che malgrado la sottoscrizione di oltre 40 mila cittadini e familiari di pazienti affetti da patologie tumorali, per l’istituzione del secondo centro di radioterapia a Villa d’Agri, la Regione il 2 ottobre prossimo la inaugura al San Carlo calpestando la richiesta popolare.
Senza alcuna contrapposizione con il S.Carlo, non si può sottovalutare che gli ammalati di tumore provenienti dai piu’ lontani paesi lucani – da Senise, Terranova del Pollino, Corleto Perticara, Missanello, S.Arcangelo, Lagonegro -vengono sottoposti al maggiore dolore, sacrificio, disagio aggravando la malattia per raggiungere l’ospedale di Rionero, sinora l’unico centro specialistico di cura e di radioterapia in Basilicata.
Abbiamo inoltre bisogno che si chiariscano una volta per tutte quali sono le funzioni che si intendono attribuire all’ospedale di Villa d’Agri specie nella relazione petrolio-salute dei cittadini.
Nonostante un giorno si e uno no giungano rassicurazioni del Presidente Pittella non c’è chiarezza mentre si affidano cospicue risorse finanziarie alla Fondazione Biomedica del già assessore alla Sanità (e responsabile) Martorano. Villa d’Agri deve essere invece il presidio permanente di tutela della salute.
Filippo Massaro, portavoce Csail