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Itrec di Rotondella, ancora nessuna risposta su situazione ambientale e sanitaria

6 settembre 2017 | 10:43
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Itrec di Rotondella, ancora nessuna risposta su situazione ambientale e sanitaria

Noscorie Trisaia: Sindaci dell’area e Regione Basilicata ancora in silenzio

Nei giorni scorsi Sogin ha annunciato che, a fronte del “mancato completamento delle attività di progettazione costruttiva dell’infrastruttura e dalla manifesta incapacità a completare la realizzazione dell’edificio di processo e del deposito temporaneo in cui si articola il Complesso Cemex” nel sito Eurex di Saluggia, ha deciso di “avvalersi delle clausole risolutive espresse verso il raggruppamento temporaneo di impresa di cui è mandataria Saipem spa”.

L’appalto per la realizzazione del Cemex (edificio di processo per la cementazione delle scorie liquide e deposito temporaneo D3) era stato assegnato nel 2013, al RTI guidato da Saipem, per un importo di 98 milioni di euro.

Ebbene: dopo quattro anni, l’avanzamento del cantiere è solo del 10 per cento: lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Sogin, Luca Desiata, nel maggio scorso alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

E in Basilicata all’Itrec la situazione dei tempi del decommissioning qual è? e qual è la situazione ambientale e sanitaria?

Stiamo ancora aspettando risposte dalle istituzioni locali, in particolari di Sindaci di Nova Siri, Rotondella e Policoro. Perché in questi anni su questi temi è stato difficile in tema di trasparenza averle dalla Regione Basilicata.

Ci aspettiamo che in merito il neosindaco di Policoro sollecitato ma silente sulla questione in campagna elettorale inizi a dare delle risposte.

In particolare:

Sul tavolo intercomunale pubblico anche con tecnici di fiducia delle amministrazioni per seguire passo passo in loco i lavori della bonifica dell’itrec e che vada oltre il tavolo della trasparenza regionale che in genere è convocato a potenza dopo anni e alcune  volte  solo dopo incidenti e sollecitazioni. Considerato inoltre che la stessa Sogin in merito non ha ancora attivato un piano di comunicazione come previsto dalle prescrizioni VIA.

Sulla divulgazione del piano di emergenza esterno per le popolazioni in tema nucleare e dighe.

Sull’indagine epidemiologica sul territorio che potrebbe servire anche ad indirizzare meglio la spesa sanitaria regionale –

Sui Controlli mirati ai fini della tutela della salute pubblica su acqua e aria , vedi le ultime contaminazioni chimiche di falda idrica all’interno del centro Itrec di cui ancora non si sanno gli esiti. il centro Itrec si trova a ridosso  di aree agricole ,artigianali ,fiume Sinni e aree sic .

Sulla ridefinizione insieme a Ministero e Regione delle attività di sfruttamento del sottosuolo da idrocarburi e pozzi di gas nell’area metapontina vicino il centro Itrec, considerato che le scorie nucleari non potranno essere stoccate secondo ciriteri Ispra vicino pozzi di gas e petrolio e di conseguenza nemmeno i pozzi  di gas e petrolio potranno essere realizzati o essere attivi vicino un deposito di scorie nucleari.

Il 13 settembre poi scadono le osservazioni al programma nazionale della gestione del combustibile nucleare che porteranno alla localizzazione del futuro deposito nazionale di scorie nucleari. In merito stiamo aspettando che i comuni si pronuncino sull’argomento che non vada oltre il solino No alle scorie

Noscorie Trisaia da parte sua formulerà le proprie osservazioni al programma di gestione delle scorie nucleari civili italiane anche in mancanza della Cnapi la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee al deposito nazionale di scorie nucleari.

Dopo aver lavorato in questi anni per evitare che altre scorie fossero depositate presso l’impianto Itrec della Trisaia e dopo aver sostenuto per anni il criterio poi recepito anche dall’Ispra che le scorie nucleari non possono stare vicino le acque, sotto dighe, bacini idrici e luoghi dove si sfrutta il sottosuolo.

Noscorie Trisaia