Di fronte a un Sud arretrato introdotto un Liberismo sconsiderato in campo energetico

18 settembre 2017 | 10:10
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Di fronte a un Sud arretrato introdotto un Liberismo sconsiderato in campo energetico

I nostri governanti hanno consentito una devastazione epocale di tutto il Sud

Dopo “Benvenuti al Sud”, arriva “Resto al Sud”, ma non è un altro film, è un tentativo del Governo per ripopolare il Sud, incentivando la nascita di nuove imprese under 35 a favore di residenti e di chi ritorna.

Tra le imprese da finanziare rientrano quelle del settore turistico, ma quale turismo si può immaginare in aree aggredite da sfruttamento sconsiderato di sottosuolo e soprasuolo?

Nasce spontaneo un sospetto: il Governo centrale e quelli regionali stanno tentando di riparare a una confusione normativa e programmatica che ha consentito una devastazione epocale di tutto il Sud.

I nostri governanti, di fronte a un Sud arretrato, invece di attuare politiche keynesiane, per stimolare la ripresa, hanno introdotto un Liberismo sconsiderato in campo energetico.

Ciò ha trasformato il Sud in Terra di conquista da parte di multinazionali, allettate da incentivi esorbitanti e spropositati, prelevati dalle bollette di ignari italiani che pensano di contribuire all’autosufficienza nazionale di energia pulita.

Come mai Emilia Romagna e Toscana si sono fortemente opposte alla realizzazione del Parco eolico di “Poggio tre Vescovi”, sconfiggendo la speculazione tedesca, e le Regioni del Sud non fanno nulla per impedire lo sciacallaggio dei propri paesaggi?

Come mai la Regione lucana di “Poggio Tre Galli”, anche quando si oppone, non riesce mai a difendere niente? ( Vedasi questione Castello federiciano di Monteserico).

Non valgono per il Sud le stesse regole dell’Umbria che tutela il proprio territorio, a monte, richiedendo obbligatoriamente varianti urbanistiche nelle aree agricole?

La modifica dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori sul licenziamento per giusta causa e giustificato motivo, per i nostri governanti non scatta mai, visti i danni provocati?

Tutti, purtroppo, ci stiamo abituando alla mobilità e alla flessibilità, rinunciando ad ogni progetto a lungo termine, perché i politici , invece puntano al posto fisso? Sì, “Resto al Sud”, ma solo per sperare che c’è un’alternativa.

Faremo come ai tempi di Federico Barbarossa: un Patto federativo per liberare la Basilicata e il Sud da tutti i predatori energetici e i politicanti che, nella previsione delle prossime elezioni, già pensano a quali postazioni occupare, senza neanche aspettare il responso popolare!

Porzia Fidanza