Potenza |
Cronaca
/

Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno

9 settembre 2017 | 13:20
Share0
Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno
Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno
Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno
Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno
Ex Biblioteca provinciale, la gara anomala e il cantiere eterno

I lavori di restauro della struttura di Corso XVIII sarebbero dovuti terminare il 2013

Della ex Biblioteca provinciale di Potenza, abbiamo scritto più volte. I lavori di restauro e recupero funzionale dello stabile di corso XVIII Agosto, da adibire a sede dell’Archivio di Stato, restano fermi. Sarebbero dovuti terminare nell’aprile 2013.

Tra esposti in procura, ‘anomalie’ contabili e ricorsi in merito alle procedure di gara di affidamento dei lavori, l’immobile, oggi, resta un cantiere morto.

La vicenda di per sé già intricata si arricchisce di un nuovo capitolo.

A scriverlo è il Tribunale amministrativo della Basilicata che in una sentenza del 2008 mette nero su bianco che l’Ati capeggiata dalla Pouchain srl, la stessa ditta che prima si aggiudica i lavori e poi viene dichiarata fallita, non avrebbe potuto partecipare alla gara: scrivono infatti i giudici amministrativi: “L’offerta dell’Ati Pouchain andava esclusa dalla gara”. 

E’ dunque utile fare un passo indietro ricostruire l’intera vicenda.

Nel 2002 l’immobile di Corso XVIII Agosto a Potenza è stato ceduto, in comodato d’uso, dalla Provincia di Potenza al Ministero per i beni culturali. Comodato d’uso decennale che alla scadenza prevedeva l’acquisto dell’immobile per un totale di 2 milioni e mezzo di euro.

Cifra confermata da Eugenia Vantaggiato, (Sovrintendenza archivistica della Basilicata) nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali il 25 settembre 2012. L’opera di ristrutturazione è finanziata con fondi statali pari a circa 7 milioni di euro.

Chiusa dal 1990. 

Danneggiata dal terremoto del 1980, la struttura, costruita durante il Ventennio fascista, fu definitivamente chiusa nel 1990, a seguito di un altro sisma che la rese inagibile. Nel 2002 vengono avviate le procedure di gara per il recupero funzionale e la riqualificazione dell’immobile.

Il progetto di ristrutturazione prevede la realizzazione di aree accessibili al pubblico per la consultazione dei materiali documentaristici, di sale per l’organizzazione di mostre, esposizioni e convegni, e di un punto ristoro. L’immobile ha ospitato, nel corso degli anni, l’ex Biblioteca provinciale, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e l’Archivio di Stato.

Ci sono 17 anni anni di ‘buio’.

Nel 2002 vengono avviate le procedure di gara per l’appalto dei lavori.  Il 18 novembre 2004 affidataria provvisoria dei lavori di restauro dell’edificio risulta la Pouchain Impresa Generale di restauro di Roma, capogruppo di un’Associazione temporanea di imprese che avevano risposto la bando di gara. Ma il 15 giugno 2004 la Pouchain srl aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo  a seguito di istanze di fallimento dei creditori. Quindi sei mesi prima che le venissero affidati i lavori. 

La Pouchain il 9 dicembre 2010, viene dichiarata fallita dal Tribunale di Roma. Le altre imprese che facevano parte dell’Ati costituita per la gara, fanno ricorso per subentrare al posto della Pouchain come capogruppo. Passano gli anni e i ricorsi, ma nulla accade.

Nel 2010 si riavvia la procedura di gara e i lavori vengono affidati alla ditta Costruzioni generali G.S.V. M.D di Luigi D’Auria e C. Sas di Barile, Potenza, che subentra come capogruppo di un’Ati costituita con la Servizi integrati Srl Engineering Services di Napoli. Stranamente nessuna delle ditte che faceva parte dell’Ati originaria rientra in gioco.

“I lavori riprenderanno al più presto, nessun buco nero”.

E’ quanto assicurava nel febbraio 2015 la direttrice dell’Archivio di Stato, Valeria Verrastro. La dottoressa Verrastro replicando al nostro articolo, aveva sgombrato il campo da ogni dubbio o illazione ribadendo che attorno all’ex Biblioteca non si era creato alcun buco nero e che i lavori sarebbero ripresi il prima possibile.

La direttrice Varrastro aveva altresì specificato che, fino a quel febbraio 2015, gli “importi spesi, ammontano alla somma di € 722.922,7, comprensiva del pagamento di tre Stati di avanzamento lavori”.

Va sottolineato, però, che la dichiarazione della Verrastro in merito agli stati d’avanzamento non trovava riscontro in un documento in nostro possesso dal quale invece appariva che gli stati d’avanzamento erano soltanto due.

Circostanza, questa, che è stata oggetto di un esposto in procura e di cui sembra sia stata avanzata richiesta di archiviazione. Ma anche qui il condizionale è d’obbligo. 

Settembre 2017, l’edificio resta un cantiere.

All’ingresso del cantiere dell’Ex Biblioteca un cartello  riporta la data di inizio lavori: il 18 novembre 2010, e quella di ultimazione: 15 aprile 2013. I dubbi su cosa sia effettivamente accaduto in questi anni sono tanti. Nessuno però fino ad oggi si è preso la briga di chiarirli.