Tre anni fa l'inchiesta |
Inchieste
/

Ospedale san Carlo, quando il medico confessava: abbiamo ucciso una persona

29 agosto 2017 | 12:38
Share0

Esattamente tre anni fa, il 29 agosto del 2014, pubblicammo una nostra inchiesta su un grave caso di malasanità all’ospedale San Carlo di Potenza. L’inchiesta era firmata da Giusi Cavallo e Michele Finizio. Oggi è il caso di ricordare che…

Omertà e coperture sono di prassi. Lo dice il dottor Cavone nell’audio: “questi sono protetti dalla politica”. Ma dalle registrazioni audio in nostro possesso emerge un sistema di malaffare, di ricatti, di coperture che coinvolgono la politica con mani e piedi. Fin quando un politico si permetterà il lusso di nominare primari ospedalieri i cittadini sono a rischio. Marraudino si sarebbe vantato di aver ricevuto nel suo reparto il vice ministro Filippo Bubbico. Suo protettore? Sembrerebbe che fino ad oggi Marcello Pittella abbia fatto buon viso a cattivo gioco, e questo per Marraudino è una garanzia. Intanto la gente muore. Muore perché finisce nelle mani di cosiddetti primari.

Omicidio colposo o doloso? A questa domanda deve rispondere il pubblico ministero Anna Gloria Piccininni che ha in mano il fascicolo da un anno. La stessa che ha disposto un’autopsia inutile. Certo è che la vicenda nei suoi dettagli è gravissima. Emergerebbe il dolo. Adesso che la magistratura può ascoltare le nostre registrazioni audio qualcosa potrebbe cambiare. Oltre l’immobilismo esiste una possibilità: agire. Noi vogliamo che si faccia chiarezza. Che non si alimenti il sospetto di omertà e coperture. Chi ha sbagliato paghi. Il primario, per esempio. Ma non basta. I cittadini non possono fidarsi di un direttore sanitario che fa melina. Non possono fidarsi di un direttore generale immobile, di un direttore amministrativo che fa orecchie da mercante. Non possono fidarsi di chi sa e non agisce, governatore Pittella compreso. Non possono fidarsi di quella politica che ha imposto la nomina di un primario. Non possono fidarsi di chi dovrebbe indagare e invece sembra menare il can per l’aia. Molta gente dovrebbe fare i conti con la propria coscienza e ritirarsi a vita privata. In un caso soltanto i cittadini riprenderanno a fidarsi della politica e dell’azienda ospedaliera San Carlo: la rimozione dai loro incarichi di tutti i responsabili, complici omertosi, della morte di Elisa.

E fu così che diedero tutti le dimissioni. E fu così che Basilicata24 finì nel mirino di gruppi occulti disposti a tutto pur di difendere l’indifendibile. Ci auguriamo che il processo in corso faccia chiarezza su quanto accaduto.

5 / 5