Marcello Pittella e la pedagogia del clientelismo. Assunzioni a tutta birra e carriere fulminanti

26 agosto 2017 | 12:23
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Marcello Pittella e la pedagogia del clientelismo. Assunzioni a tutta birra e carriere fulminanti
Marcello Pittella e la pedagogia del clientelismo. Assunzioni a tutta birra e carriere fulminanti
Marcello Pittella e la pedagogia del clientelismo. Assunzioni a tutta birra e carriere fulminanti
Marcello Pittella e la pedagogia del clientelismo. Assunzioni a tutta birra e carriere fulminanti

Il presidente della Basilicata userebbe le procedure di mobilità a proprio piacimento

Vi ricordate la storia dell’Ente Parco val d’Agri? Casi di assunzioni urgenti a tempo determinato che, per uno strano gioco di prestigio, a volte anche in pochi giorni, perdono il requisito dell’urgenza e diventano motivo di necessario distacco ad altri enti. In particolare alla Regione. Ce ne siamo occupati in una nostra inchiesta. Ebbene, cari amici lettori, il mercato delle clientele è sempre aperto.

Gli esempi emblematici, ma non rari

Luglio 2015, distacco “comandato” di Cristina Florenzano alla Regione Basilicata, nella segreteria “particolare” del Presidente (determinazione Direttore -Ente Parco- n. 319 del 21/07/2015). Marzo 2015, distacco “comandato” architetto Giusy Lucia D’Avenia, al Dipartimento Presidenza Giunta Regionale (deliberazione giunta regionale n. 232 dell’8/03/2016). Giugno 2016, nulla Osta al trasferimento di Maria Greco, “vincitrice” del concorso da Funzionario Amministrativo classe C con prova orale il 13/3/2015. Poiché nell’albo pretorio del parco si vede solo l’intestazione dell’atto, non è dato sapere a quale Ente sia stata trasferita. Verosimilmente agli uffici della Regione.

Il caso Cristina Florenzano.

Sembrerebbe che “i comandati”, assunti con un livello coerente con la funzione esercitata nell’Ente Parco, nel momento in cui passano ad altro Ente salgano di livello. Sarebbe il caso di Cristina Florenzano la quale, “comandata” nella segreteria particolare del Presidente della Giunta Regionale, ha un incarico il cui “trattamento economico è determinato ai sensi della Disciplina delle Posizioni Organizzative”. Senza malignare, occorre aggiungere che Florenzano è stata rappresentate del candidato Marcello Pittella all’interno del Comitato organizzativo promotore delle primarie di centrosinistra per la scelta del candidato presidente per le elezioni regionali. L’incarico alla Florenzano è stato prorogato circa un mese fa.

Il caso Lucia D’Avenia

L’architetto Giusi Lucia D’Avenio dipendente del Parco, prima comandata al Dipartimento Presidenza della Giunta Regionale, oggi è entrata definitivamente nei ruoli regionali con inquadramento livello economico C1, giusta delibera della Giunta n. 825 del 4 agosto 2017.

Tutto questo è possibile? Sì

Basta adottare le procedure di mobilità previste dall’articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001: “… le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità … provvedendo, in via prioritaria, all’ammissione in ruolo dei dipendenti provenienti da altre amministrazioni, in posizione di comando o di fuori ruolo e bla bla bla…”

Come al solito sul piano formale ( e legale) è tutto a posto. O quasi (La Florenzano, in quanto dipendente a “tempo determinato” non poteva essere “comandata”) I percorsi lavorativi a propria immagine e somiglianza questi signori li sanno ricamare per bene:

  • Ti assumo, magari anche a tempo determinato, magari anche senza concorso o attingendo da una graduatoria di un concorso scaduto da dieci anni e magari anche con procedura d’urgenza per la copertura urgente di una funzione urgente;
  • Poi dell’urgenza e di tutto il resto ci facciamo una pippa e ti distacco o comando nel posto e nell’Ente dove la politica ha stabilito che devi andare;
  • Arrivato il quel posto c’è già la garanzia di uno scatto di carriera in termini di livello e di posizione.
  • Il gioco è fatto ed è tutto regolare
  • Ci sarà qualche mugugno ma, quelli esclusi dalla giostra delle prebende capiranno “che o sei con me o sei fuori dalla pagnotta”.

La pedagogia del clientelismo

Insomma, a parte le stranezze procedurali e concorsuali, l’Ente Parco incarna una palese contraddizione. Lamenta carenze di personale, non a caso negli ultimi mesi avrebbe messo mano più volte all’organizzazione degli uffici, di fatto moltiplicandoli, assume a tutto spiano – a tempo determinato – adducendo motivi di urgenza e indifferibilità. Subito dopo però, a volte anche dopo poche settimane, il personale assunto è ceduto “in comando” ad altri Enti. E’ tutto regolare? Rimane ancora forte il dubbio che l’Ente Parco e non solo ( si veda Arpab, clicca qui) funzioni come area di transito per sistemare amici e compari di politici, in particolare del governatore Pittella, in posizioni più sicure e ben retribuite. Tutto questo si chiama “pedagogia del clientelismo”.