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Braia: agricoltura lucana non prende lezioni da professori distanti dal territorio

11 agosto 2017 | 13:47
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Braia: agricoltura lucana non prende lezioni da professori distanti dal territorio

L’assessore regionale alle Politiche Agricole risponde a muso duro alle affermazioni contenute in un comunicato diffuso da Michele Ottati

Non sono certo un “Alto Funzionario Europeo” formato nelle stanze dorate in cui la burocrazia impera, ma ho avuto come base dall’educazione familiare il senso del pratico, dell’umiltà e il rispetto dell’altrui persona e pensiero.

Avendo poi, nei 47 anni di vita, fatto l’operaio, l’impiegato e l’imprenditore e, solo negli ultimi 7 anni, l’amministratore pubblico ed impegnato in politica con credo una sufficiente legittimazione popolare, ho formato un carattere determinato ma predisposto all’ascolto ed al confronto. In genere provo a mettermi sempre in discussione e soprattutto prima di parlare penso e mi ripiego a leggere, studiare, conoscere ed analizzare ogni documento, regolamento, normativa e bando destinato ad elevare la qualità del comparto agricolo lucano.

Sono queste le modalità con le quali opero, caro prof. Ottati, sin dall’inizio del mio mandato in Dipartimento Agricoltura (maggio 2015), girando in lungo e in largo il territorio, incontrando migliaia di agricoltori e visitando centinaia di aziende per comprendere, conoscere ed agire.

Non è la prima volta che accade, ma le esternazioni di ieri hanno superato il limite. In altre occasioni per garbo istituzionale e rispetto dei giudizi altrui nel merito, non ho replicato, ma ora non posso in nessun modo accettare, che si metta in ridicolo il sistema dell’Agricoltura lucana che cerchiamo di scuotere e sollecitare al miglioramento tutti i giorni, 24 ore su 24 come possono testimoniare i miei collaboratori, e non è tollerabile sia irriso e deriso da nessuno soprattutto da chi ha anche avuto la responsabilità di avere guidato il Dipartimento e le politiche agricole regionali (e non ho mai voluto giudicare concentrandomi da sempre solo sulle cose da fare) per 17 mesi prima del mio arrivo.

Voglio entrare nel merito prendendomi la responsabilità di affermare che le considerazioni dell’ex collega Assessore Ottati peccano, in generale, di frammentarietà perché non calate nel corretto contesto ma risultano evidentemente strumentali e pretestuose. Il sistema agricoltura di Basilicata non prende lezioni da professori che appaiono alieni dalla realtà e che sono da sempre distanti dal territorio. Le OP, per quanto debbano crescere e maturare nella capacità di erogare servizi collettivi di qualità, sono riconosciute ed operano nel rispetto delle regole e rappresentano una parte importante della nostra realtà agricola che non va certo demonizzata ma controllata, guidata, sostenuta ed accompagnata.

Ho ereditato un Dipartimento con un potenziale disimpegno di circa 100 Meuro a 6 mesi dalla fine della programmazione 2007-2013, senza nessuna guida politica ed in aperto conflitto con tutto il sistema rappresentativo del comparto  in balia degli eventi con fratture interne tra gli uffici, poco ascoltati e quasi mai coinvolti nelle azioni di governo legate ad affrontare le emergenze piuttosto che la programmazione.

Eppure a dicembre 2015 la Basilicata traguardava il superamento di oltre il 98% della spesa e chiudeva la vecchia programmazione, pronta a cominciare immediatamente con la nuova fase del Psr 2014-2020 che, nel mentre, aveva avuto nella versione “Ottati” quasi 400 osservazioni (quale frutto dell’esperienza e delle relazioni con l’Europa?), ed è stato tempestivamente per quanto possibile rimodulato ed approvato dalla Commissione Europea, sempre in quei soli sei mesi di lavoro ininterrotto e grazie al sacrificio dei funzionari di quasi tutti gli uffici, molti dei quali hanno anche rinunciato a ferie e vacanze natalizie per perseguire i risultati auspicati e non far perdere mesi fondamentali per l’avvio dei Bandi.

Diciamola tutta e senza timore alcuno di essere smentito, dal momento che sono i fatti a parlare. Al mio arrivo il Dipartimento Agricoltura, presentava diversi uffici allo sbando, da riorganizzare. La Basilicata rurale era la regione dalle relazioni inesistenti con il governo nazionale e compromesse sia con l’organismo pagatore AGEA che con la stessa Commissione  Europea (nonostante le millantate relazioni e ruoli svolti).

La Basilicata, questo è verificabile da chiunque, non è stata mai presente ai tavoli della Conferenza delle regioni nei due anni precedenti il mio mandato, subendone ogni determinazione. L’ex collega Assessore in quel contesto è risultato essere totalmente assente, le istanze lucane di agricoltura, caccia e pesca, quindi mai proposte e di conseguenza nemmeno mai portate in discussione. La capacità di rappresentare e promuovere il sistema produttivo Basilicata era ridotta ai minimi termini con una partecipazioni ed eventi e fiere che oserei dire “da ultimi della classe”  e una presenza istituzionale sul territorio regionale fatta prevalentemente di cene per pochi intimi e non di confronti pubblici finalizzati ad informare, ascoltare, confrontarsi, recepire istanze dal basso.

Non sono sicuramente un “Alto Funzionario Europeo” ma un semplice ma motivato ex imprenditore abituato a lavorare sodo e a conoscere, studiare e approfondire ogni questione e tema nel rispetto del comparto e di tutte le straordinarie persone che a vario titolo vi lavorano e che oggi, dopo oltre 400 incontri in giro nelle piazze, per le realtà agricole, zootecniche ed agroalimentari della nostra straordinaria Regione che sono onorato di servire, sino a quando ne avrò la possibilità, con il mio mandato, cercherò di far migliorare sino a renderle competitive sul mercato per avviare un nuovo corso di sviluppo e sostenibilità per il futuro.

Sui presunti danni ecologici causati da Eni e Total o su illazioni legati a clientelismi ed altro invito il prof. Ottati ad uscire dal vago e fare, più che alla stampa, alla magistratura i nomi ed i cognomi con annesse denunce, al contrario farebbe bene a tacere ed evitare magre figure.

“Capacità, competenze, trasparenza, obiettività, meritocrazia, efficienza, efficacia” vengono in questo Dipartimento esercitate ogni giorno, per quanto riguarda me e tutte le persone a vario titolo coinvolte, in uno spirito di servizio che, ne sono convinto, porterà ad attuare le strategie poste in essere con la programmazione 2014-2020 e a migliorare quanto già di buono l’agricoltura lucana è in grado di rappresentare per l’intera economia regionale.

Se tale posizione preannuncia un impegno politico, lo aspettiamo alla prova dei fatti.  E poiché la gente di Basilicata non è con l’anello al naso come il buon Ottati ci vuole far credere, di conseguenza saprà giudicarlo una volta per sempre. E con sua buona pace, se non andrà come lui spera, che possa ritornare anche a Bruxelles come alto funzionario. In Basilicata abbiamo bisogno di ben altro.

Luca Braia,  Assessore Politiche Agricole e Forestali, Regione Basilicata