Vitalizi lucani: Le verità nascosteEcco come stanno le cose

6 luglio 2017 | 11:52
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Vitalizi lucani: Le verità nascosteEcco come stanno le cose

L’assessore all’Agricoltura Luca Braia, bene ha fatto a rinunciare al privilegio del vitalizio. Una decisione non certo di propaganda personale ma coraggiosa sul piano politico

L’assessore all’Agricoltura Luca Braia, bene ha fatto a rinunciare al privilegio del vitalizio. Una decisione non certo di propaganda personale ma coraggiosa sul piano politico

Mentre il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, si affanna a spiegare un emendamento inspiegabile, un uomo di punta dell’attuale maggioranza di governo regionale, senza mezzi termini dichiara: “Non mi avvarrò della norma che consente di effettuare versamenti utili a riattivare i vitalizi”. Nelle stesse ore in cui Mollica annuncia querele a destra e a manca, Luca Braia precisa: “Non condivido per convinzione personale quanto approvato, ritenendo l’istituto del vitalizio da superare perché non adeguato al concetto di equità, sobrietà ed economicità a cui, oggi più che mai, dovremmo ispirare la nostra azione quotidiana, a prescindere dalle norme esistenti.” Mollica dovrebbe prendere lezioni dal suo collega Braia, anziché continuare a difendere l’indifendibile arrampicandosi sugli specchi.

Cerchiamo di spiegare

La vicenda dell’emendamento che ha favorito il privilegio del vitalizio è chiara come l’alba. Cerchiamo di spiegarla in parole semplici. La legge prevedeva la possibilità per i consiglieri seduti almeno 30 mesi sulle poltrone dell’assemblea di integrare i contributi mancanti per raggiungere il requisito dei 60 mesi di legislatura necessario all’ottenimento del vitalizio. Nel 2011 il Consiglio regionale abolisce il vitalizio con effetto, però, dalla legislatura successiva, cioè quella in corso. Per evitare “errate interpretazioni” il Consiglio Regionale, nella seduta del 27 giugno scorso, con un emendamento alla legge di bilancio, precisa che: “Ai consiglieri in carica nella IX legislatura, che abbiano versato i contributi previdenziali per un periodo inferiore a cinque anni ma superiore a trenta mesi, è data facoltà di effettuare i versamenti volontari necessari per la maturazione del diritto all’assegno vitalizio che decorre alla maturazione del requisito anagrafico… Fin qui nulla di nuovo, lo prevedeva già la vecchia legge.

C’è un però

Una prima osservazione, già scritta su questo giornale, riguarda l’opportunità di concedere il vitalizio ai signori della nona legislatura quasi tutti coinvolti nello scandalo rimborsopoli. Un’altra osservazione riguarda il fatto che 8 consiglieri dell’attuale legislatura, la decima, avrebbero diritto al vitalizio nonostante l’abolizione del privilegio riguardasse proprio questa legislatura. Ma grazie alla circostanza che loro erano anche consiglieri nella nona legislatura, possono maturare comunque il diritto al privilegio.

Ma qual è la novità dell’emendamento rispetto alla vecchia legge?

Eccola: “Tale facoltà (e cioè i versamenti volontari necessari per la maturazione del diritto all’assegno vitalizio)è esercitabile anche dai consiglieri che hanno ottenuto la restituzione dei contributi versati durante la IX legislatura, previa restituzione degli stessi, mediante versamento in un’unica soluzione, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione di legge.”. Vale a dire: se nella scorsa legislatura il Tale consigliere ha chiesto la restituzione dei contributi versati per ragioni sue personali o per calcoli particolari, con l’emendamento approvato ha adesso la facoltà di restituire quei contributi, nel tempo di 90 giorni, e di integrarli con quelli mancanti per avere così diritto al vitalizio.

Perché?

Questo emendamento sembrerebbe una norma “ad personam”. Fatta per chi si è fatto restituire i contributi versati e adesso ci ha ripensato? Oppure cos’è? Che senso ha? Sono queste le domande a cui Mollica non ha risposto, alle quale aggiungiamo nuovamente le altre che facciamo all’intera classe politica: è opportuno assegnare i vitalizi a chi ha lucrato sui rimborsi? Sarebbe così complicato rinunciare a questo privilegio, come ha già fatto Luca Braia?