Vitalizi: “Finalmente sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”

27 luglio 2017 | 20:30
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Vitalizi: “Finalmente sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”

Evviva! Giustizia è fatta! Finalmente sono stati aboliti i vitalizi a questi odiosi parlamentari! E ora andate a lavorare! Finalmente i giovani troveranno lavoro, sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno , nessuna azienda fallirà e nessun professionista rimarrà senza lavoro. In aggiunta nessuno potrà dire ai pensionati: ” visto che abbiamo tagliato la pensione a Cirino Pomicino la tagliamo anche a te!” Che c’entrano i pensionati? Qui parliamo di vitalizi ai politici! Ma facciamo un passo indietro. Partiamo dall’alfabeto. Visti i commenti che si leggono sui social e che fanno alcuni giornalisti: partire dall’ABC è un obbligo.

Ad ogni crisi si tagliano le pensioni

Il rapporto tra il cittadino e il pensionato dura circa 65 anni: 45 di accumulo e 20 ( se si è fortunati ) di fruizione. Un rapporto così lungo si basa su un patto di fiducia tra il cittadino e lo Stato inviolabile, altrimenti nessuno pagherà più i contributi. Ogni mese ogni cittadino lavoratore versa i suoi contributi allo Stato e dovrebbe esattamente sapere quanto di ogni rata mensile verrà tradotto in pensione.  Dovrebbe saperlo ora per allora e farsi i suoi conti di convenienza / opportunità. Uno dei principi fondamentali di questo patto è quello che si possono cambiare le regole dando però un congruo tempo agli individui di programmare il proprio futuro pensionistico e, in ogni caso, le regole sulla parte già versata non possono assolutamente variare. In altri termini il patto pensionistico deve contemplare in ogni istante e per ogni singolo versamento il quando e il quanto dell’assegno pensionistico legato al versamento fatto. Questa è la teoria che prescinde dal sistema di calcolo delle pensioni (retributivo o contributivo che sia) . Purtroppo la prassi è diversa perché, tenetevi forte perché questo non ve lo dice nessuno!, il sistema di finanziamento delle pensioni (a prescindere dal meccanismo di calcolo) è a ripartizione. Cosa vuol dire? Che le pensioni pagate oggi vengono pagate da chi oggi lavora e, udite udite, poiché il rapporto tra lavoratori e pensionati in questo Paese sta drammaticamente precipitando sotto 1,5 è sempre più difficile sostenere il peso delle pensioni. Insomma se in Germania lavorano 51 persone ogni  100 in Italia ne lavorano circa 35. Con questi numeri le pensioni sono a rischio per tutti. Per questo motivo ad ogni crisi si tagliano le pensioni: non importa come!

Retributivo, contributivo e il patto generazionale

Che differenza c’è tra il calcolare la pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo? Sono molte ma attengono strettamente al patto sociale tra gli individui. Il sistema retributivo, non per sua natura ma in funzione delle correzioni introdotte via via, è maggiormente solidaristico. Quello contributivo più equo. Mi spiego meglio. Con il sistema retributivo i redditi bassi avevano una percentuale di pensione pari al 2% del salario per ogni anno lavorato, quelli alti dello 0,9%.  In altri termini l’operaio dopo 40 anni  aveva una pensione pari all’80% dell’ultimo salario, il dirigente intorno al 50 – 55 %.Parliamoci chiaro se applicassimo la norma varata per i parlamentari a tutti chi percepisce oggi una pensione pari all’80% circa del proprio ultimo salario deve lasciare sul piatto un altro 25 – 30 %. Chi percepisce una pensione di 1500 euro ne prenderebbe 1050, chi 1.000 invece 700. Oppure pensate di essere più furbi di Cirino Pomicino e di cavarvela? Il sistema contributivo (al momento non sono stati introdotti grandi correttivi) prevede una stretta proporzionalità tra i contributi versati e le pensioni erogate. E’ più equo, nel senso che tutti ricevono la stessa pensione. E’ come quando si va dal fornaio e tutti pagano un chilo di pane allo stesso modo, a prescindere dal reddito. Chi ha versato 100 prende una pensione per cento, chi ha versato 10 prende una pensione per 10. E’ un criterio di calcolo che favorisce i redditi elevati e le storie contributive lunghe. Si parla spesso di patto generazionale. Questo attiene al meccanismo di finanziamento delle pensioni e non a quello di calcolo. Ossia chi nel passato ha pagato profumatamente le pensioni di chi alla data era già pensionato oggi si aspetta che ci sia qualcuno che paga le proprie. Peccato che il lavoro non ci sia e nessuno si stia dando da fare per crearlo.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo la politica

Tutta questa è ancora la teoria. Nel tempo sono però state introdotte diverse varianti. Per esempio le baby pensioni. Queste erano state fatte per favorire, soprattutto nel pubblico impiego, le donne poiché consentiva loro di occuparsi della famiglia. Per gli uomini dava un incentivo a chi voleva avviare una attività avendo però un minimo di sicurezza. Giusto o sbagliato? I legislatori dell’epoca avevano preferito questo alle norme per le start up o al fare una politica per le famiglie ( assegni , asili nido, ecc. ). Ai contadini, per favorire lo spostamento delle braccia dal sud al nord, privi della sussistenza dei propri figli erano state concesse pensioni senza aver pagato una lira di contributo. Giusto o sbagliato? Era la visione del momento. Oggi pur di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro si autorizzano le aziende a non versare i contributi sociali. Giusto o sbagliato? Vedete voi, siamo all’attualità. Ci sono state invero categorie ampie di evasori, le partite iva di un tempo, quelle dello sviluppo e non quelle di oggi della crisi, che non hanno mai pagato e hanno però ben guadagnato e che oggi si lamentano perché hanno pensioni basse. Ci sono stati dipendenti pubblici e privati che hanno stretto un patto leonino con i datori di lavoro e hanno ottenuto incrementi retributivi nell’ultimo anno di lavoro per avere pensioni maggiorate. Giusto o sbagliato? All’epoca non c’erano istituti sociali come gli incentivi all’esodo e si facevano questi patti. Ci sono anche stati i parlamentari che ne hanno fatto di tutti i colori ma, obiettivamente, hanno consentito di farne di tutti i colori anche alla gran parte degli italiani.

Cirino  Pomicino e Ciriaco De Mita ringraziano

Nel tripudio generale del web e dei parlamentari del PD, M5S e della Lega ieri si è sostanzialmente stabilito che ai parlamentari percettori del vitalizio questo venga ricalcolato sulla base dei contributi effettivamente versati, ossia degli anni passati in parlamento. Magari, contrariamente alle aspettative, le pensioni dei naviganti di lungo corso come quelle degli odiati D’Alema, Cirino Pomicino, De Mita eccetera aumenteranno pure, mentre chi ha provato l’ebrezza per un tempo limitato di far parte della Casta ne risentirà maggiormente.

Rotti gli argini del diritto: Italiani a rischio

Checché se ne dica, sono stati toccati i diritti acquisiti da una categoria di cittadini, i parlamentari, che sono privilegiati quanto vi pare, ma che percepiscono un assegno vitalizio in base a delle norme vigenti tempo per tempo. Disquisire tra legge e regolamento, tra vitalizio e pensione per dimostrare che questo non introduce un vulnus nelle norme e che un domani con analoghe argomentazioni non si possano toccare le pensioni in essere degli italiani mi sembra peregrino. Beato chi si sente protetto da questa foglia di fico! Aspettiamo che finisca il QE di Draghi e che ci sia un’altra crisi di fiducia … ricordate Monti e il suo “ce lo chiede l’Europa”?In aggiunta una altra violazione dei principi è quella di stabilire che ci possano essere delle categorie di cittadini che possono essere penalizzate da leggi speciali rispetto alle altre. Oggi i parlamentari e domani, chissà, i tassisti o gli impiegati del catasto. Gli argini del diritto sono rotti e si salvi chi può! I barbari sono alla porte!

Populisti di tutto il mondo unitevi!

Cari amici del web, vi vedo già con il ditino pronto a urlare la vostra gioia per la legge approvata e esprimere il vostro dissenso feroce per quello che scrivo. Aspettate però un attimo. Io non difendo i parlamentari ma lo stato di diritto e il vivere civile regolato dalle norme, che fino a prova contraria tutela i più deboli. Oggi approviamo questa norma per i parlamentari e domani?

Togliamo le pensioni ai contadini, poi le pensioni baby, poi quelle di chi si è fatto dare un aumento l’ultimo giorno di lavoro, e via così. Ricalcoliamo tutte le pensioni con il contributivo e a prendere pensioni adeguate saranno solo quelle persone che hanno versato tutti i contributi per 42 anni e più. Tutte? Siamo sicuri che tutte le persone che hanno versato i contributi possano serenamente continuare a percepirla magari anche aumentata dai nuovi meccanismi di calcolo? Proprio tutte?  Vogliamo veramente dare la pensione a chi ha lavorato 40 e più anni all’Eni, oltre ad inquinare anche la pensione? Oppure, peggio mi sento, alle Poste o nella pubblica amministrazione, mangia pane a tradimento anche la pensione? Per non parlare dei tanti affamatori del popolo che hanno lavorato in Banca d’Italia o nelle Banche! Che dire di quei figli di buona donna dei magistrati o delle forze di polizia ? E quelli che lavorano nella Finanza o alla agenzia delle entrate? E a chi lavorato in RAI? E a Fazio? E agli insegnanti che fanno tante vacanze? E poi perché proprio a te, caro amico che godi tanto per l’approvazione della legge,  dovremmo dare una pensione?

Mai nella vita avrei pensato di dover considerare Brunetta uno dei pochi esseri pensanti che non si fa trascinare dalla demagogia e dal populismo. Per contro ai miei amici renziani, che consideravano Renzi come l’ultimo argine contro il populismo e la demagogia,  potrò dire: Avete visto? Avevo ragione nel dirvi che Renzi è il più populista di tutti? Il peggior demagogo mai visto? Il peggio perché non è neanche originale, è una copia.

Populisti di tutto il mondo unitevi! Complimenti vivissimi a Renzi, Richetti, Di Maio, Di Battista, Salvini, Santarché, che ci fate ancora una volta parlare della vostre minchiate e complimenti anche a Mentana che da tempo insiste sulla abolizione dei vitalizio. Ora che ci penso, perché dovremmo darla anche a lei, caro Mentana, e a tutti i giornalisti la pensione?

Ora che avete demolito lo Stato di Diritto possiamo parlare di come la politica perde le occasioni vere per creare occupazione per i giovani? Parliamo delle vie della seta e di Taranto? 

Pietro Francesco De Sarlo