Trivelle, la Corte Costituzionale boccia una parte dello Sblocca Italia

19 luglio 2017 | 12:49
Share0
Trivelle, la Corte Costituzionale boccia una parte dello Sblocca Italia

La Corte Costituzionale, con la sentenza 170, pubblicata il 12 luglio, ha dichiarato illegittimi il comma 7 e il comma 10 dell’articolo 38 del Decreto legge 133, più noto come Sblocca Italia, fortemente voluto dall’allora presidente del consiglio Matteo Renzi. La Consulta con la sentenza 170 da ragione alle Regioni che avevano presentato ricorso, sulla spinta della mobilitazione di numerosi comitati ed associazioni. Lo ha annunciato ieri, 18 luglio, il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Mario Mazzocca.

Il Coordinamento No Triv -come si legge sul sito greenreport.it- spiega che la Corte Costituzionale ha accolto in parte i ricorsi presentati dalle Regioni Abruzzo, Veneto, Puglia, Marche e Lombardia contro lo “Sblocca Italia” (d.l. 133 del 12 settembre 2014 poi convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164) sulla spinta della mobilitazione di numerosi comitati ed associazioni che colgono, quindi, a distanza di alcuni anni, un meritato successo. Sono dunque illegittime le disposizioni contenute nel comma 7 e nel comma 10 dell’art.38 del decreto. Il comma 7 riguarda le modalità di conferimento del titolo concessorio unico e le modalità di esercizio delle attività in tema di idrocarburi, previste dal Disciplinare-tipo del 24 marzo 2015; secondo la Corte ” … incide dunque sulla materia di competenza concorrente «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia», cui ricondurre le attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi sulla terraferma”. Il comma 10 consente al Mise di autorizzare progetti sperimentali di ricerca e coltivazione di idrocarburi per un periodo fino a cinque anni in zone di mare dentro le 12 miglia, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e dopo aver acquisito il parere, non vincolante delle Regioni». La Consulta ha quindi stabilito che, trattandosi di materia concorrente, non è competenza esclusiva dello Stato – senza alcun coinvolgimento delle Regioni – emanare il “Disciplinare tipo per il rilascio e l’esercizio dei titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, nel mare territoriale e nella piattaforma continentale” contenuto nel decreto del ministero dello sviluppo economico del 7 dicembre 2016.