Siamo uomini o caporali?

31 luglio 2017 | 15:40
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Siamo uomini o caporali?

E’ di queste ore l’ultima accesa polemica estiva sulla possibilità per un imprenditore del settore alberghiero di rifiutare i suoi servigi a coppie di omosessuali, anche se civilmente unite. Sull’argomento bisogna premettere che altro sono i giudizi di carattere etico e morale e altro sono le valutazioni di natura tecnica e giuridica in ordine al rifiuto denunziato da due turisti aspiranti ospiti di una struttura alberghiera esistente in Puglia. Se il titolare di una casa vacanze rifiutasse oggi una richiesta di ospitalità del genere lo stesso, a mio avviso, non sarebbe censurabile sotto il profilo etico e morale, dal momento che l’esiguità dell’offerta, tipica di quelle realtà economiche,potrebbe determinare inconvenienti connessi ad una non desiderata contiguità da parte degli altri ospiti della struttura. Diversa è la situazione connessa ad una richiesta di accesso in un vero e proprio albergo, con decine di camere, in cui mancherebbe qualsiasi presupposto per potere ipotizzare situazioni di necessaria contiguità tra i vari ospiti. Anche in questo caso non siamo comunque nell’ambito di quegli spazi caratterizzati dalla presenza di un obbligo legale a contrarre. Per il nostro ordinamento statuale obblighi del genere sono connessi allo stato solo a situazioni di monopolio legale o di esercizi di trasporto pubblico, ambiti nei quali l’imprenditore non può assolutamente rifiutare la relativa prestazione contrattuale, gravata appunto da un espresso obbligo di legge. Soccorre peraltro l’impero della nostra Costituzione che registra la presenza di alcune norme che, pur riaffermando il concetto della libertà dell’iniziativa privata, prevedono che la stessa non possa svolgersi in modo da creare turbamento all’ordine sociale. Anche una parte considerevole della dottrina, le cui valutazioni anticipano quasi sempre quella che in gergo è definita come evoluzione normativa, è dell’avviso che un eventuale rifiuto di accettazione di una proposta contrattuale sia sicuramente censurabile nei casi in cui lo stesso sia fonte di un’ eventuale discriminazione sociale. Un fatto comunque è certo:le relazioni omosessuali hanno origini nella notte dei tempi, in quanto fisiologicamente legate alla natura di alcuni esseri umani, che sono solo muniti di inclinazioni e tendenze sessuali non omogenee rispetto a quelle della massa degli occupanti il Pianeta e non sono perciò assolutamente da ritenersi né diversi né migliori o peggiori di altri cittadini. Il problema è del tutto analogo a quello che una volta rappresentava- in zone di sottocultura e di ignoranza- il colore della pelle degli uomini, laddove la differenza fra bianco e nero, fra giallo e mulatto era guardata con certa meraviglia mista a sospetto da chi avrebbe avuto il “grande merito” di essere nato con la pelle bianca, anche se con la testa assolutamente vuota.

Samurai di Basilicata