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Quel legame tra mafie e roghi estivi

12 luglio 2017 | 10:32
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Quel legame tra mafie e roghi estivi

Intervista di Alessandro Cannavale

Leonardo Palmisano, scrittore ed etnografo, è esperto di lavoro, migrazioni e criminalità organizzata. Ha pubblicato inchieste importanti e saggi. Di rilievo Ghetto Italia, scritto con Yvan Sagnet, con cui ha vinto il Premio Livatino nel 2016. Di recente pubblicazione Mafia Caporale, un viaggio nella costellazione degli sfruttamenti sul territorio nazionale, a ogni latitudine. Gli abbiamo posto un paio di domande sulla diffusione a macchia d’olio dei roghi, che domina le cronache di questi giorni.

Lei ha colto un legame forte tra la grande diffusione dei roghi al Sud e la presenza pervasiva delle mafie sul territorio. Potrebbe spiegarci meglio il nesso?

Faccio degli esempi. Ci sono stati a giugno roghi nella zona dell’oasi di Torre Guaceto, preceduti da un incendio che ha bruciato l’automobile di un funzionario comunale. Tutto mentre si discuteva il rinnovo delle concessioni per i parcheggi dell’oasi. Questo a Carovigno, dove la magistratura ha sequestrato un bene al clan di ndrangheta Piromalli. Ci sono legami strettissimi tra ecoreati ed ecomafiosità. In altri casi, come dentro la città di Bari, i roghi servono a bruciare immondizia dentro la quale c’è materiale di risulta non smaltito. Avviene a Valenzano, a Modugno, a Carbonara. A bruciare sono piccoli clan Rom. Gli stessi che fondono metalli nelle grotte e lo rivendono ai ricettatori locali. Nel Tarantino i roghi sono utili a liberare spazi per le costruzioni. Le mafie sono al servizio dei costruttori.

Nel suo recente libro, Mafia Caporale, edito da Fandango, lei descrive molti fenomeni di infiltrazione mafiosa che riguardano, ad esempio, la gestione della sorveglianza notturna, i parcheggi dei lidi, ma anche e soprattutto la raccolta dei prodotti ortofrutticoli. Questo ulteriore tassello dei roghi estivi fa pensare a una sorta di stagionalità del fenomeno mafioso?

I roghi come la guardiania dei lidi e delle balere hanno una stagionalità. Questo è anche l’esito di una economia ridotta, quella salentina, per esempio, che brucia tutto in tre, quattro settimane. Le mafie danno lavoro, lo garantiscono, lo tutelano, perfino. Sono agenzie efficaci, che non si lasciano sfuggire l’occasione di fare business nella stagione estiva.