L’eolico selvaggio al Sud dilaga come uno tsunami

7 luglio 2017 | 13:43
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L’eolico selvaggio al Sud dilaga come uno tsunami

Estate: tempo di viaggi, vacanze e turismo, il Sud viene sponsorizzato per la natura, per i prodotti tipici, per l’ospitalità, per i Paesaggi, per il sole e per il mare, quindi, tutti a Sud, ma attenzione, il viaggatore, non aggiornato, potrebbe avere cattive sorprese.

Se si parte dal Sannio, dalla Daunia, dal Fortore, dal Matese fino a scendere nella Lucania del Centro-Nord e, poi, in Calabria e Sicilia, anche il viaggiatore, il turista più insensibile proverà un senso di smarrimento temporale. La percezione che immediatamente rapisce l’animo e la mente è di trovarsi sul set di Spartacus, di Stanley Kubrick: croci, croci e ancora croci. Il regista non avrebbe avuto dubbi sulla location a costo zero, l’unico imbarazzo sarebbe stato organizzare la leggendaria crocifissione di massa, perché le croci delle pale eoliche offrono mille scenari: in fila, in doppia fila, in tripla fila, in cerchio, a triangolo, a trapezio e anche in forme geometriche sperimentali. Hanno invaso, talmente lo spazio, da creare panico, incubo che induce a scappare come uno dei 6000 prigionieri rivoltosi, altro che sviluppo del Turismo! L’eolico selvaggio a Sud dilaga come uno tsunami, suscitando reazioni complesse e controverse: tutti i soggetti coinvolti agiscono arbitrariamente con la copertura di frettolose autorizzazioni uniche regionali e PAS comunali, gli unici senza alcuna tutela sono le vittime, coloro che devono sopportare, subire danni alla propria salute e al patrimonio personale. Lo Stato, con l’alibi di incentivare l’energia rinnovabile continua a finanziare le società, attingendo ai contributi degli utenti, le Regioni autorizzano con leggerezza ogni progetto, senza, il più delle volte, procedere a sopralluoghi, i Comuni seguono a catena. Il dibattito energetico-sociale-ambientale investe, ormai, sempre più fasce della popolazione del Sud che, stremate da un nuovo tipo di assedio militare, cominciano a coalizzarsi, perché la vessazione ha superato ogni tollerabile sopportazione e la “ Sindrome da Turbine eoliche”, come emerso nel Convegno, tenutosi a Pontelandolfo, nell’Auditorium della Chiesa Santa Maria degli Angeli, su iniziativa dell’Associazione UNICA il 30 giugno scorso, aggredisce sempre più persone. Il Governo, il Parlamento, i Governi locali non sottovalutino il malcontento, come Roma fece con Spartaco e Torino con i Briganti. Gli abusi e i soprusi quando investono migliaia di persone, fomentano la passione e l’instabilità sociale. Spartaco fu sconfitto nel 71 a.C., ma mai come ora le sue virtù: intelligenza, forza e valori umani uniscono i cittadini delle terre che egli percorse: Campania, Puglia, Molise, Lucania e Calabria. Pochi ricordano Crasso che annientò la rivolta, ma tutti ricordano il valore di Spartaco, così grande che è diventato leggenda, mito e speranza. Allora, lo Stato elimini i finanziamenti alle imprese, alle multinazionali, imponga il rispetto della legge che, giustifica il profitto solo a fronte dell’assunzione del rischio imprenditoriale. Le Regioni legiferino in modo da tutelare il territorio, i Comuni siano l’anello più vicino per favorire uno sviluppo ecosostenibile, ciò che è abusivo venga rimosso. Per bloccare l’eolico selvaggio, tutti i cittadini sensibili partecipino all’iniziativa dell’11 luglio, promossa a Potenza dal Comitato cittadino di Piani del Mattino.

Porzia Fidanza