La traslocazione delle corna: dalla testa del bue a quella dell’asino

29 luglio 2017 | 10:47
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La traslocazione delle corna: dalla testa del bue a quella dell’asino

Nei pressi di Montecitorio, sede della Camera dei deputati, si è consumato in queste ore un ennesimo episodio di illegalità impunita, laddove tre deputati della Repubblica sono stati violentemente aggrediti da un gruppo di scalmanati, che protestavano contro l’avvenuta approvazione della legge che impone di praticare ai nostri figli e nipoti una serie di vaccinazioni contro varie malattie, facendo diventare la somministrazione degli stessi una conditio sine qua per l’iscrizione dei bambini alle scuole del Paese. Il fatto suscita non poco sdegno dal momento che, al di là dell’appartenenza politica degli aggrediti, si è consumato un vile e spregevole attacco a soggetti comunque rappresentanti del popolo da parte di alcuni delinquenti nascosti dietro il colore arancione, protestanti avverso legittime decisioni poco prima adottate dal Parlamento in nome del Popolo italiano. E’ evidente che ricorre nella specie un vero e proprio caso di esecrando attacco squadristico, tipico del più becero ed antiquato fascismo di maniera, con cui sparute minoranze della collettività, in nome di fantomatiche esigenze libertarie e di non documentate quanto apparenti e pretestuose ragioni di carattere sanitario, pretendono di imporre delle loro leggi, partorite verosimilmente all’ombra se non addirittura al buio di paure ataviche e di ignoranza crassa di evidente carattere talebano. La cosa più ridicola è che questa specie di iene estive, capaci solo di aggredire in branchi, nascoste e tutelate da un ingiustificato e complice anonimato, hanno poi, in modo del tutto incredibile se non comico, accusato le forze politiche da cui e stato adottato il provvedimento legislativo di “fascismo sanitario”, tentando così di invertire la cosidetta titolarità delle famosissime corna, che dalla testa dei buoi sono transitate su quella del povero asino aggredito. Non vorremmo che l’Isis, distrutto in Oriente con la liberazione di Raqqa, Palmira e Kabul, venisse a riaprire qualche succursale in occidente, magari in Italia, agevolato ed incoraggiato da una locale diffusa faziosità e alimentato da una pericolosa ignoranza, degna dei peggiori Califfati ormai in via di estinzione.

Gaetano Bonomi, Samurai di Basilicata