Il Prefetto di Potenza farebbe bene ad occuparsi dell’ordine pubblico

6 luglio 2017 | 17:12
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Il Prefetto di Potenza farebbe bene ad occuparsi dell’ordine pubblico

Apprendo che il sig. Prefetto avrebbe chiesto ai sindaci che ancora non hanno accolti i clandestini che stanno arrivando sulle nostre spiagge e nella nostra regione, di adoperarsi a farlo, facendo riferimento ad un accordo preso anche con l’Anci in merito all’accoglienza diffusa. Il Prefetto farebbe bene ad occuparsi di garantire l’ordine pubblico, invece di adoperarsi al fine di favorire le strategie di sostituzione etnica teorizzate dal presidente Pittella in considerazione delle scene di ordinario degrado cui si assiste nei centri che hanno accolto le masse di clandestini che per la stragrande maggioranza non fuggono da nessuna guerra e che si stanno contraddistinguendo per la propria intolleranza alle regole del vivere civile. Ricordo che qualche settimana fa alcuni di loro erano accampati proprio davanti alla prefettura per protestare, con il sostengo di un’organizzazione che nel silenzio complice delle autorità occupa abusivamente uno stabile pubblico, contro la perdita del diritto all’ospitalità dovuto al compimento di reiterati atti di violenza e di violazione delle regole. Invece di preoccuparsi di favorire il piano di sostituzione etnica il prefetto ci comunichi dove sono stati alloggiati queste persone e se esistono casi analoghi in altri centri, così come ci piacerebbe sapere, nell’assenza di luoghi di culto islamici regolari, dove siano i luoghi di culto utilizzati dagli immigrati musulmani presenti sul nostro territorio e se esista un censimento degli Imam e se vengano previsti controllo per evitare l’infiltrazione di elementi radicali. Il prefetto, infine, farebbe bene innanzi ad un fenomeno che definisce “importante”, ad utilizzare il termine corretto di “incontrollabile e non più gestibile” chiedendo che lo stesso venga impedito e dichiarando chiaramente che la Basilicata non è in grado di accogliere ulteriori clandestini, facendo già fatica a mantenere quelli che ha sul proprio territorio. Forse il prefetto non conosce correttamente e completamente il nostro territorio, composto da piccoli comuni, spesso popolati da anziani, dove la conoscenza diretta e la tranquillità sono gli unici vantaggi e contraltari positivi all’isolamento e crede sia possibile giocare con le persone e con le loro vite come si gioca con le tessere di un puzzle. Nella nota inviata dal prefetto, inoltre, si fa riferimento ad un accordo preso con l’ANCI e sarebbe interessante sapere quali sindaci abbiano delegato l’ANCI a compiere accordi che prevedono l’inserimento di persone potenzialmente pericolose sul territorio comunale. Il mio auspicio non soltanto è che i Comuni che fino ad’ora hanno resistito alla retorica buonista e filantropa continuino a farlo ma anche che i comuni che fino ad’ora hanno accettato questa logica inizino a ribellarsi a chi chiede di preferire gli stranierei ai cittadini. Mi auguro che S.E. il sig. Prefetto non voglia impore di autorità la presenza di clandestini nei comuni dove i sindaci non dovessero essere disponibili, così come mi auguro che tutte le forze che tengono a cuore la nostra regione, in primis, le forze politiche che compongono il centrodestra abbiano la forza e la volontà di costituire una cabina comune di regia a sostegno delle popolazioni che non vogliono accettare la sostituzione etnica in atto. Difendere la nostra regione ed il nostro territorio passa anche inesorabilmente dall’opposizione alla logica di sostituzione etnica voluta da Pittella e che trova nel Prefetto evidentemente una persona disponibile ad imporla.

Avv. Antonio Tisci Coordinatore Regionale MNS – Lucania