“Facite ammuina”

9 luglio 2017 | 10:06
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“Facite ammuina”

Mentre il futurista Marinetti rappresentava i contrasti e le controversie in genere con le parole di natura eminentemente onomatopeica “zum taratatè bum bum”, alla corte borbonica la marineria di bordo riceveva il comando “facite ammuina”, quando era necessario intimorire il nemico con l’effetto di suoni, voci e clamori. I nostri esponenti politici hanno in molti casi recepito queste indicazioni didattiche e sono diventati particolarmente  bravi nella tecnica del ”Rumore”, provocato al fine di dare diffusione  e provocare attenzione su tematiche ricorrenti,  comunque agitate senza che venga fornita soluzione alcuna.

In questi giorni la tematica di “punta” è quella della migrazione africana e dell’assistenza ai migranti. Per un Presidente del consiglio, che dopo tanti bla bla e tante promesse, è tornato dalla Polonia con le pive nel sacco, senza avere ottenuto dagli altri stati europei alcuna doverosa forma di aiuto,vi è il segretario del Pd che interviene nella polemica, affermando che i migranti vanno aiutati nella loro terra di origine e non in Italia, salvo poi a pentirsi subito dopo per modificare il messaggio, uniformandolo alla dottrina assistenziale seguita dal partito. Parole ,parole,parole cantava Mina ed i nostri politici, sicuramente meno bravi sotto il profilo canoro, imitano  la grande artista profferendo parole, parole, parole e facendo solo “ammuina”, senza nulla cambiare in uno squallido contesto di egoismi e di insensibilità mitteleuropea, avente come capofila quella Francia, una volta madre di libertà, uguaglianza e fraternità, oggi esperta solo nello scannare capi di stato come Gheddafi, per prenderne il posto nel controllo dei pozzi di petrolio libici.

Samurai di Basilicata